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Rossi (Pd): “Inaccettabili le parole di Albanese su Segre”

7 ottobre 2025 | 19:36
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Rossi (Pd): “Inaccettabili le parole di Albanese su Segre”

Il deputato reggiano difende la senatrice a vita: “E’ un faro di umanità e civiltà, non si può mettere in discussione la sua lucidità per il suo vissuto”

REGGIO EMILIA – “Mettere in discussione la lucidità di Liliana Segre sulla base del suo vissuto e della sua origine è un atto profondamente inaccettabile”. Così il deputato reggiano del Partito Democratico Andrea Rossi interviene dopo le parole della relatrice Onu per i Territori palestinesi Francesca Albanese, che in un’intervista aveva messo in dubbio la “lucidità” della senatrice a vita nel commentare la guerra in Medio Oriente.

La Albanese, in un’intervista, ha messo in dubbio la “lucidità” della testimone della Shoah nel commentare il conflitto in Medio Oriente.

La Albanese aveva dichiarato che “se una persona ha una malattia, non va a farsi fare la diagnosi da un sopravvissuto a quella malattia, ma da un oncologo”, aggiungendo di avere “grandissimo rispetto per la senatrice Segre”, ma che “c’è un condizionamento emotivo che non la rende imparziale e lucida davanti a questa cosa”.

Rossi parla di “critiche sconcertanti e surreali”, ricordando che in un momento storico in cui “la parola pace, intesa come riconoscimento delle ragioni dell’altro e come antidoto all’odio, dovrebbe essere il riferimento di ogni confronto”, attacchi personali come quello alla Segre risultano ancora più inaccettabili.

“Liliana Segre — sottolinea Rossi — è una donna dalla mente lucidissima, un punto di riferimento morale e civile della nostra Repubblica, la cui voce rappresenta un faro di umanità e di equilibrio. La sua posizione sul conflitto in Medio Oriente è infatti equilibrata, umana e fondata sull’idea di pace e convivenza tra i popoli”.

Il deputato democratico riconosce la legittimità della libertà di pensiero, ma condanna “il tono personale dell’attacco” rivolto alla senatrice.

Rossi aggiunge che “ciò che sta accadendo a Gaza, i crimini del governo Netanyahu e le numerose iniziative di solidarietà verso il popolo palestinese testimoniano un risveglio delle coscienze, che deve restare estraneo a ogni forma di violenza verbale”.

“In questo contesto — conclude — riferimenti morali e democratici come Liliana Segre vanno tutelati e rispettati, non strumentalizzati”.