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La Reggiana si prende il derby di Romagna: 1-2

4 ottobre 2025 | 22:53
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La Reggiana si prende il derby di Romagna: 1-2

Sotto di un gol, la squadra di Dionigi ribalta tutto con Tavsan e Portanova: grinta, cuore e qualità nel tempio bianconero

REGGIO EMILIA – Nel cuore della Romagna si accende una delle rivalità più sentite del panorama calcistico italiano: il derby tra Cesena e Reggiana. Non è una partita come le altre, ma uno scontro di appartenenze, di storia e di visioni del mondo opposte. Due squadre, due città, due colori che si fronteggiano con l’orgoglio antico di chi difende la propria bandiera. Ogni contrasto pesa, ogni corsa vale, ogni errore brucia. All’‘Orogel Stadium-Dino Manuzzi’ non si gioca solo per i punti, ma per l’onore, per la memoria, per la gente. È una sfida che si consuma sul campo, ma si imprime nei cuori. E stavolta, a scrivere la pagina più luminosa, è la Reggiana.

Primo tempo

Il Cesena si presenta in completo bianco, la Reggiana sfoggia il suo vessillo più nobile: il granata, simbolo immortale di una fede che attraversa il tempo. A illuminare il palcoscenico del ‘Manuzzi’, tuttavia, non è la squadra di casa. L’avvio è frenetico, carico di tensione: Reinhart si infila in un varco inatteso e si ritrova davanti alla porta, sinistro violento, ma provvidenziale l’opposizione di Zaro, che sventa un avvio potenzialmente letale. I romagnoli rispondono subito, ma con scarsa lucidità: tacco pretenzioso di Ciervo per Berti, il cui destro si perde alto, inghiottito dalla curva.

Al quindicesimo, il parziale si sblocca: ancora Ciervo protagonista, ma decisiva è la sfortunata deviazione di Bozzolan che mette fuori causa Motta. Il ‘Manuzzi’ esplode, ma l’esultanza dello stadio è un lampo, presto oscurato da una squadra ospite che non si piega, ma si esalta. La Reggiana alza il baricentro, la testa e il cuore. Passano appena quattro minuti e il pareggio è una sinfonia: Marras brucia la fascia, Girma riceve e si accentra, tocco geniale di ritorno, e Tavsan, con un sinistro chirurgico, fa esplodere il settore ospiti. Non è che l’inizio di un dominio raffinato. Ancora Girma, imprendibile, danza tra le linee. Tavsan ricambia il favore con un colpo di tacco delizioso, palla messa al centro e Portanova, con freddezza e precisione, firma il sorpasso.

Poi la corsa liberatoria sotto la curva: un abbraccio tra chi lotta in campo e chi sogna sugli spalti. Il Cesena prova a riordinare le idee, ma ogni tentativo viene spento dalla compostezza difensiva degli emiliani. Si va così al riposo con la Reggiana in vantaggio nel punteggio e nello spirito. Sotto nel risultato, ha reagito senza isterie, prendendosi la scena con coraggio, bellezza e autorità. Nel cuore del nemico, la Reggiana non gioca un derby: scolpisce una sinfonia di superiorità.

reggiana

Secondo tempo

All’alba della ripresa, Dionigi muove la prima mossa: fuori Bonetti, già ammonito, dentro Magnani, al debutto con la casacca intrisa di storia e sudore. Il Cesena, punto nell’orgoglio, si riversa in avanti con impeto, e costringe la Regia a trincerarsi, compatta e silenziosa, come chi conosce il valore dell’attesa. Al cinquantaseiesimo, l’eroismo prende forma tra i pali: Motta si oppone due volte con riflessi prodigiosi, prima su Shpendi, poi su Bastoni (subentrato a Francesconi). L’azione si spegne per fuorigioco, ma la memoria resta accesa.

I bianconeri non arretrano: Ciofi scuote il legno, Olivieri (entrato al posto di Shpendi) sciupa una chance clamorosa, graziando la difesa granata dopo l’errore in fase di disimpegno di Novakovich. Al suo battesimo di fuoco, Magnani, si impone con eleganza e determinazione: legge il pericolo, interviene con precisione, e ricuce gli strappi nei momenti più tesi. Bastoni, sopraffatto dalla foga, cede alla frenesia verbale e viene espulso: Cesena in inferiorità, ma con ancora ardore nelle vene. Nel finale, la marea si alza. Libutti salva sulla linea, Zaro sfiora il pari con un colpo di testa che sfila a pochi centimetri dal palo. Il respiro si fa corto, il cronometro eterno. Ma al fischio conclusivo, la battaglia ha un’unica regina, la Reggiana, che esce dall’arena con le armature ammaccate e lo spirito intatto. Il derby è suo, perchè nei giorni di tempesta, solo chi ha sangue freddo e cuore caldo resta in piedi.

Il tabellino

CESENA F.C. – A.C. REGGIANA 1919: 1 – 2

Marcatori: 15’ Ciervo (C), 19’ Tavsan (R), 24’ Portanova (R).

CESENA F.C. (3-5-2): Klinsmann; Ciofi, Zaro, Mangraviti; Ciervo, Francesconi (dal 54’ Bastoni), Castagnetti, Berti, Adamo (dal 46’ Celia); Blesa, Shpendi (dal 61’ Olivieri). A disposizione: Siano, Ferretti, Amoran, Piacentini, Guidi, Magni, Frabotta, Arrigoni, Diao. Allenatore: Michele Mignani.

A.C. REGGIANA 1919 (3-4-2-1): Motta; Libutti, Papetti, Bonetti (dal 46’ Magnani); Marras (dal 81’ Tripaldelli), Reinhart, Charlys, Bozzolan; Tavsan (dal 65’ Bertagnoli), Portanova; Girma (dal 74’ Novakovich). A disposizione: Seculin, Saro, Rover, Mendicino, Vallarelli, Basili, Lambourde, Contè. Allenatore: Davide Dionigi.

Arbitro: Michael Fabbri sez. di Ravenna (Assistenti: Vito Mastrodonato sez. di Molfetta, Domenico Fontemurato sez. di Roma 2. IV Ufficiale: Alessandro Silvestri sez. di Roma 1. VAR: Giacomo Camplone sez. di Pescara. AVAR: Maria Sole Ferrieri Caputi sez. di Livorno).

NOTE – Espulso: Bastoni. Ammoniti: Bonetti, Motta, Reinhart, Ciervo, Berti. Angoli: 4 – 0. Recupero: 1’ pt. – 4’ st.