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Reggiana, un buon pareggio contro la Juve Stabia: 0-0

13 settembre 2025 | 18:26
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Reggiana, un buon pareggio contro la Juve Stabia: 0-0

I granata soffrono, ma riescono a non subire gol grazie a una grandissima prestazione di Motta

REGGIO EMILIA – Duecentotredici infuocati sostenitori granata animano gli spalti dello stadio comunale ‘Romeo Menti’ di Castellammare di Stabia, armati di tamburi, sciarpe e vessilli, intonando canti appassionati a sostegno dei loro eroi. A dominare, al pari dell’afa opprimente, è stata la Juve Stabia, capace di mettere in seria difficoltà la compagine emiliana. A erigere però un baluardo insormontabile ci ha pensato Edoardo Motta, portiere della Reggiana e fresco esordiente con la Nazionale Under 21, protagonista nel trionfo azzurro contro la Macedonia del Nord nelle qualificazioni agli Europei 2027.

Al termine di una battaglia intensa e sofferta, giunge un punto di grande valore, conquistato da una Reggiana mai doma e animata da incrollabile spirito di sacrificio. In sala stampa, il condottiero Davide Dionigi osserva: “Sapevamo che sarebbe stata una partita difficilissima, e che nei primi venticinque minuti avremmo dovuto soffrire. Poi abbiamo iniziato a giocare anche noi, siamo riusciti a venire un po’ fuori. Qualche dubbio sul gol annullato ce l’ho, ma sono molto soddisfatto della grande prestazione caratteriale dei miei ragazzi. Abbiamo creato alcune ripartenze micidiali. È un punto importante, che ci tornerà utile nel prosieguo del campionato. Giocare qui non è mai semplice: questo è uno stadio in cui tutti faranno fatica”.

Primo tempo

La Reggiana si presenta sul rettangolo verde avvolta in un’elegante terza divisa color grigio perla, impreziosita da candidi pantaloncini bianchi, mentre i padroni di casa rispondono con la tradizionale casacca giallo-blù e calzoncini d’un blu profondo. Il contrasto cromatico accende l’atmosfera di un’arena carica d’attesa, pronta ad accogliere la sfida. Le prime battute scorrono all’insegna della prudenza, con le due compagini intente a studiarsi. Poi, d’improvviso, l’accelerazione: Cacciamani imperversa sulla corsia mancina, sfodera un traversone insidioso che Motta, con mano aperta, smanaccia alla disperata; la sfera carambola sui piedi di Carissoni, ma il suo mancino, da posizione favorevole, vola alto tra i cori di delusione. Il ronzio delle “Vespe” (così soprannominati i giocatori stabiesi, in onore del simbolo storico che campeggia sul loro stemma) diviene più insistente. Mosti prova a pungere con un sinistro velenoso dal limite, ma è Papetti a frapporsi, deviando in angolo. Il venticinquesimo segna il tempo del “cooling break”: pausa ristoratrice, ma anche momento cruciale per mister Dionigi che impiega per riallineare la propria squadra.

La Reggiana prova a scuotersi: Tavsan raccoglie un pregevole tocco di Gondo e conclude di sinistro, ma la traiettoria è debole e si spegne tra le braccia di Confente. Il portiere di casa è poi reattivo nell’anticipare un nuovo inserimento dello stesso Gondo. Sull’altro fronte, Piscopo prova a scuotere i suoi con un fendente potente ma centrale, respinto d’istinto da Motta con gli arti inferiori. Il primo atto si chiude sulle ali di un ultimo squillo di Cacciamani, la cui conclusione si perde oltre la traversa senza trovare bersaglio. La Reggiana mostra segni evidenti di sofferenza, spesso sopraffatta dall’opprimente intensità del pressing giallo-blù. A prevalere, con crescente autorità, è la Juve Stabia: più intraprendente, più affamata, più padrona del campo.

Secondo tempo

Motta, chiamato a straordinari interventi, si erge protagonista sulla girata ravvicinata di Gabrielloni (subentrato in corso d’opera a Piscopo) magistralmente servito da una parabola calibrata di Cacciamani; sulla respinta, Mosti calcia sull’esterno della rete. La Reggiana esala un sospiro di sollievo. Al rintocco del cinquantottesimo minuto, Rover trafigge la rete con una stoccata precisa, ma l’esultanza si spegne immediatamente per un fuorigioco di partenza di Gondo segnalato dall’assistente di linea. Una nuova pausa per il ristoro si impone, resa necessaria dalla calura soffocante.

Al ritorno in campo, è Rozzio a salire in cattedra: con un intervento acrobatico e fulmineo anticipa Gabrielloni nel cuore dell’area, spegnendo sul nascere una minacciosa incursione orchestrata da Carissoni. Allo scoccare dell’ottantesimo minuto, nell’area granata si consuma una mischia d’altri tempi, caotica e frenetica come un flipper impazzito. Gabrielloni, instancabile e determinato, tenta il colpo per due volte, ma si infrange contro la difesa granata: Motta, risoluto, supportato da Marras, respinge con fermezza, disperdendo ogni velleità stabiese. Nonostante la resistenza tenace, la Reggiana ha patito a lungo l’assalto incessante degli avversari, manifestando però un coraggio indomito nel contenere ogni offensiva sino al fischio finale.

Il tabellino

S.S. JUVE STABIA 1907 – A.C. REGGIANA 1919: 0 – 0

S.S. JUVE STABIA 1907 (3-4-2-1): Confente; Ruggero, Giorgini, Stabile (dal 79’ Varnier); Carissoni, Leone (dal 59’ Pierobon), Correia, Cacciamani (dal 59’ Mannini); Mosti, Piscopo (dal 46’ Gabrielloni); Candellone (dal 70’ Burnete). A disposizione: Boer, Reale, Baldi, Duca, Maistro, Zuccon, De Pieri. Allenatore: Ignazio Abate.

A.C. REGGIANA 1919 (3-4-2-1): Motta; Papetti, Rozzio, Quaranta (dal 82’ Bonetti); Rover (dal 79’ Bozzolan), Reinhart (dal 79’ Charlys), Mendicino (dal 46’ Girma), Marras; Tavsan (dal 46’ Bertagnoli), Portanova; Gondo. A disposizione: Seculin, Saro, Libutti, Tripaldelli, Vallarelli, Lambourde, Novakovich. Allenatore: Davide Dionigi.

Arbitro: Mario Perri sez. di Roma 1 (Assistenti: Fabiano Preti sez. di Mantova, Glauco Zanellati sez. di Seregno. IV Uomo: Valerio Crezzini sez. di Siena. VAR: Alessandro Prontera sez. di Bologna. AVAR: Alberto Santoro sez. di Messina).

Note – Ammoniti: Mosti, Dionigi (allenatore Reggiana, reo di aver oltrepassato in più occasioni i confini dell’area tecnica), Mannini, Correia, Ruggero. Angoli: 8 – 1. Recupero: 1’ pt. – 5’ st.