Profiltubi, operai sanzionati per aver scioperato

REGGIOLO (Reggio Emilia) – I lavoratori scioperano contro lo straordinario “comandato” dall’azienda e vengono per questo sanzionati. Questo, secondo la Fiom-Cgil di Reggio Emilia, è quanto accaduto alla Profiltubi, storica azienda siderurgica del territorio con 110 addetti nello stabilimento di Reggiolo, che fa parte fa parte del Gruppo Eusider della famiglia Anghileri e applica il contratto di Federmeccanica (scaduto da un anno).

Come spiega in una nota Emiliano Borciani, funzionario della Fiom reggiana, nella settimana dal 26 al 31 maggio l’azienda ha ‘comandato’ un pacchetto di ore di straordinario, appendendo in bacheca i nominativi delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti. Come è nel loro diritto, alcuni operai si sono opposti scioperando, e in particolare aderendo ad una delle tante astensioni proclamate dalle sigle delle tute blu nell’ambito della vertenza del rinnovo del contratto nazionale. Ma, nei giorni successivi, l’azienda ha contestato via raccomandata agli scioperanti “di aver deciso deliberatamente di non presentarsi al lavoro senza giustificazione alcuna”.

Quella della Profiltubi “non è solo una violazione della legge, è un atto di intimidazione nei confronti dei lavoratori, della libertà costituzionale di organizzarsi collettivamente nel sindacato, di lottare per i propri diritti”, afferma Borciani. “I lavoratori che lottano da mesi per il contratto collettivo nazionale, si trovano di fronte la barbarie culturale con un’idea da caserma della fabbrica”, aggiunge il sindacalista.

Rincara la dose la Fiom: “In questa provincia si stanno riscoprendo metodi anni ’50 per contrastare gli strumenti di partecipazione democratica delle lavoratrici e dei lavoratori, per questo nei prossimi giorni invieremo ai manager della Profiltubi una copia della Costituzione italiana, dello Statuto dei lavoratori e del contratto collettivo nazionale, perché leggere fa bene allo spirito e alla democrazia”.

Ma poi “non esiteremo a valutare iniziative legali per difendere la libertà sindacale in azienda”. Una prima risposta a chi “vuole portare le lancette della storia indietro 70 anni”, arriverà intanto dalla manifestazione unitaria regionale per il contratto del 20 gugno a Bologna.