
Doppietta di Girma: poi secondo tempo di sofferenza con la rete di Adorante all’85. Grande prestazione anche di Bardi e Portanova
REGGIO EMILIA – La Reggiana, sotto il cielo di Castellammare di Stabia, ha scritto una pagina di straordinaria grandezza, una nuova epopea di riscatto e gloria. Nel sacro tempio dello stadio comunale ‘Romeo Menti’, la compagine granata è risorta con una forza incrollabile, impiegando l’orgoglio e la determinazione di chi non si piega mai.
Con il sigillo di Girma, autore di una doppietta che incarna l’essenza stessa di un gruppo che, di fronte a ogni avversità, non ha mai ceduto, la Reggiana ha trionfato sulla Juve Stabia. Il gol di Adorante, sebbene giunto come un accenno di speranza avversaria, non ha scalfito la magnificenza di un’impresa che, contro ogni pronostico, ha reso immutabile la speranza e il sogno di salvezza.
E, come un moderno eroe, Bardi, autentico superuomo tra i pali, ha saputo sfidare persino la criptonite, fermando ogni minaccia come se il suo corpo fosse plasmato nell’acciaio della determinazione. La tempra dei granata, forgiata nel fuoco della sofferenza e della battaglia, ha prevalso su ogni difficoltà, confermando che il calcio, come la vita stessa, non conosce rassegnazione.
La squadra, più viva che mai, oggi si erge come simbolo di resilienza, di lotta e di forza invincibile, un faro luminoso di speranza per chi crede nel valore della perseveranza e nella potenza inarrestabile di rialzarsi sempre. Non si è trattato semplicemente di una salvezza, ma di una vera e propria rinascita, di un riscatto che spalanca le porte a un futuro di infinite possibilità. La Reggiana, sotto il segno di un tricolore che, anche nei momenti più oscuri, non ha mai cessato di brillare, riparte con rinnovato vigore, pronta a scrivere nuove, indelebili pagine di storia nella Serie B, il palcoscenico su cui continuerà a scolpire il proprio destino con maestria.
Una città intera, più orgogliosa che mai, celebra questo trionfo, consapevole che la vittoria non risiede nei numeri, ma nel cuore pulsante di una squadra che ha saputo riscoprire la propria identità, facendo rivivere lo spirito di una comunità intera. In sala stampa, mister Dionigi, il saggio artefice di questa insperata salvezza, con fermezza e visibile soddisfazione, esprime la propria gratitudine per una squadra che ha dato tutto: “Abbiamo dimostrato di essere una squadra che sa lottare, che non conosce la resa. Questa vittoria è il frutto di un gruppo che ha guardato al futuro con determinazione, senza mai perdere la speranza. Ora, con uno spirito rinnovato, guardiamo avanti, pronti a costruire su questa base solida di orgoglio, sacrificio e speranza”.
La classifica, aggiornata al 9 maggio 2025, recita: Sassuolo 82; Pisa 73; Spezia 63; Cremonese 61; Juve Stabia 54; Catanzaro 52; Palermo 51; Cesena 50; Bari 47; Modena 45; Sudtirol 45; Reggiana 44; Carrarese 44; Mantova 43; Brescia 40; Sampdoria 40; Frosinone 40; Salernitana 39; Cittadella 39; Cosenza 30.
Primo tempo
In un suggestivo intreccio di tinte, la Reggiana entra in scena nel bianco immacolato della divisa da trasferta, mentre i padroni di casa si distinguono per la vivace casacca gialla solcata da eleganti righe blu. Le ostilità si accendono subito: al quarto minuto, Ignacchiti scaglia una punizione dalla trequarti, la retroguardia respinge, ma Gondo calcia al volo trovando la provvidenziale opposizione di Ruggero. Il ritmo poi si placa, la manovra perde smalto, tuttavia al ventinovesimo l’equilibrio si spezza. Thiam si oppone con decisione ai tentativi di Girma e Marras, ma deve arrendersi all’incornata dello stesso Girma, che insacca con tempismo impeccabile. L’inerzia si piega ora a favore degli emiliani, i quali, innalzando il ritmo, costringono i padroni di casa a rifugiarsi sulle proprie linee difensive.
Al trentasettesimo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Bardi interviene con grazia, sfiorando il pallone con una punta di dita salvifica, privando Pierobon della zampata risolutiva. Pochi attimi dopo, l’estremo difensore granata, agile come un felino, si oppone con maestria a un colpo di testa pericoloso dello stesso attaccante stabiese. Sul tramonto della prima frazione, è Portanova a suscitare il plauso generale: con ineguagliabile eleganza e fulminea velocità, sfreccia lungo la corsia sinistra, seminando due avversari, per poi offrire un pallone perfetto a Girma, che, appostato sul primo palo, infila la rete, coronando con maestria la propria doppietta personale.
Il reparto offensivo reggiano si muove con lucidità, orchestrato dall’ispirazione di Portanova e dalla costante presenza di Gondo. La Juve Stabia prova a reagire, ma Bardi si conferma insuperabile. E se il punteggio grava come una sentenza ineluttabile, il fervore del tifo di casa non si estingue: dagli spalti e dai balconi delle dimore che sovrastano i distinti, sguardi ardenti e silenzi pregni di speranza vigilano su un primo tempo che, pur segnato da difficoltà, conserva ancora una scintilla di attesa.

Secondo tempo
Dalla panchina campana giungono espressioni inadeguate, scatenando l’immediata reazione dell’arbitro, che non esita a estrarre due cartellini rossi, destinati a un fisioterapista e al direttore sportivo, il signor Matteo Lovisa. Al sessantunesimo, su corner battuto da Maistro, Bellich svetta di testa, ma Bardi compie un intervento miracoloso. La palla rimane sospesa nell’aria, tuttavia la Reggiana si salva grazie alla provvidenziale doppia respinta di Marras. Non passano che pochi istanti e il portiere granata torna protagonista, opponendosi con acume alla capocciata ravvicinata di Piscopo. Nonostante le difficoltà, la formazione locale non si arrende e, all’ottantacinquesimo, riesce nell’impresa di accorciare le distanze: Adorante, con un balzo d’arte in spaccata, anticipa Rozzio, riaccendendo la speranza. Pochi attimi dopo, è ancora Bardi a scrivere il proprio nome tra i salvatori, respingendo con vigore un colpo di testa insidioso di Candellone. Il tempo scivola inesorabile e, al suono del triplice fischio finale, la Reggiana non celebra solo il trionfo, ma anche la sacra salvezza in Serie B.
Il tabellino
S.S. JUVE STABIA 1907 – A.C. REGGIANA 1919: 1 – 2
Marcatori: 29’ – 45’ Girma (R), 85’ Adorante (J).
S.S. JUVE STABIA 1907 (3-4-2-1): Thiam; Ruggero, Peda, Bellich; Mosti, Pierobon (dal 46’ Candellone), Leone (dal 87’ Meli), Rocchetti; Piscopo, Maistro (dal 75’ Dubickas); Adorante. A disposizione: Matosevic, Signorini, Quaranta, Baldi, Varnier, Gerbo, Cirillo, Louati, Morachioli. Allenatore: Guido Pagliuca.
A.C. REGGIANA 1919 (3-5-2): Bardi; Meroni (dal 78’ Nahounou), Rozzio, Lucchesi; Libutti, Ignacchiti, Reinhart, Portanova (dal 78’ Kabashi), Marras; Girma (dal 84’ Kumi), Gondo. A disposizione: Motta, Sposito, Sosa, Urso, Stulac, Maggio, Vergara, Destro. Allenatore: Davide Dionigi.
Arbitro: Luca Zufferli sez. di Udine (Assistenti: Luca Mondin sez. di Treviso, Stefano Galimberti sez. di Seregno. IV° Ufficiale: Valerio Vogliacco sez. di Bari. VAR: Gianluca Manganiello sez. di Pinerolo. AVAR: Paride Tremolada sez. di Monza).
Note – Espulsi: un componente dello staff sanitario della formazione campana e il direttore sportivo Lovisa, anch’egli della medesima compagine. Ammoniti: Gondo, Bardi. Angoli: 11 – 1. Recupero: 3’ pt. – 4’ st.