Le previsioni per il futuro degli imprenditori, sondate dall’associazione industriali provinciale, sono per lo più improntate al pessimismo
REGGIO EMILIA – Tempi duri per l’industria reggiana. Nei primi tre mesi del 2025 la produzione è calata del 3,6% e il fatturato del -4,2%. Nonostante il quadro negativo l’occupazione mostra una lieve variazione positiva (+0,2%). Le previsioni per il prossimo futuro degli imprenditori – sondate dall’associazione industriali provinciale – sono per lo più improntate al pessimismo.
“La produzione industriale delle nostre imprese associate è ancora una volta in discesa. Se a questo aggiungiamo i costi energetici, i dazi e il contesto geopolitico internazionale, il quadro non è certo rassicurante”, afferma la presidente di Unindustria Reggio Emilia Roberta Anceschi.
“L’elevato costo dell’energia e le carenze della rete in Italia rappresentano un ostacolo concreto per le imprese italiane, con un impatto diretto sulla capacità di innovare e di rimanere competitive a livello globale. Servono, dunque, soluzioni per avere un prezzo in linea con i nostri competitor europei, perché è a rischio la tenuta del sistema industriale”, aggiunge Anceschi.
Inoltre, “le oscillazioni nelle politiche commerciali degli Stati Uniti hanno creato un clima di instabilità che ha rallentato fortemente gli investimenti. Questa imprevedibilità non solo danneggia direttamente le aziende che esportano verso gli Usa, ma aumenta anche i costi operativi e complica le strategie di lungo periodo”.
Pertanto la presidente auspica “un accordo chiaro e stabile sui dazi tra Europa e Stati Uniti che sarebbe cruciale per ristabilire la fiducia nel mercato e permettere alle imprese europee di competere in modo equo con quelle statunitensi”.

