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Femminicidio, l’ha uccisa e poi è andato a farsi di crack

18 maggio 2025 | 09:00
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Femminicidio, l’ha uccisa e poi è andato a farsi di crack

Peter Pancaldi, 45 anni, accusato dell’omicidio di Daniela Coman, è andato al parco Ducale di Modena, con l’auto della vittima, per acquistare la droga

REGGIO EMILIA – Ore dopo aver ucciso Daniela Luminita Coman, la sua ex compagna, Peter Pancaldi, 45 anni, è andato con l’auto della vittima al Parco Ducale di Modena per comprare una dose di crack. Solo in seguito ha proseguito la fuga a bordo della Peugeot 205 della donna, fino al suo arresto avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 maggio.

Pancaldi si trova ora nel carcere di Reggio Emilia, dopo aver confessato il delitto davanti ai carabinieri. Lo riporta la Gazzetta di Reggio.

Martedì mattina, Daniela aveva avvisato il lavoro che sarebbe arrivata in ritardo per un impegno personale. Aveva concordato un incontro con l’ex compagno nell’appartamento di via Dinazzano 35/B a Prato di Correggio, per recuperare i suoi effetti personali. La relazione, iniziata nel giugno 2024, era terminata da poco.

Dopo un primo incontro apparentemente tranquillo, Pancaldi l’ha richiamata più tardi con una scusa dicendole che aveva dimenticato il computer e una macchina fotografica. Daniela torna, ma non c’è nessun computer e nessuna macchina fotografica. È un inganno: lui prima finge un tentativo di suicidio, poi tenta di convincerla a riprendere la relazione. Di fronte ai suoi ripetuti rifiuti, l’uomo perde il controllo e la soffoca, tappandole bocca e naso, come avrebbe già tentato di fare in passato.

Dopo il delitto, Pancaldi copre il corpo con un piumone e si allontana con l’auto della vittima. Non fugge subito. Il giorno dopo (il corpo della donna senza vita sarà scoperto mercoledì sera) prima passa dal Parco Ducale di Modena e acquista del crack. Poco dopo, viene localizzato grazie ai varchi stradali e alle celle telefoniche, e bloccato alle 2,30 della notte fra mercoledì e giovedì in stato confusionale. Ricoverato al pronto soccorso, viene poi portato al comando provinciale dei carabinieri, dove confessa l’omicidio.

L’omicidio non sarebbe stato solo motivato dall’abbandono sentimentale: Pancaldi rimproverava a Daniela di averlo lasciato senza sostegno economico, dopo aver interrotto una precedente relazione con una compagna benestante che lo manteneva.

L’autopsia, per cui domani alle 12 è previsto il conferimento dell’incarico, dovrà stabilire con esattezza le cause della morte. Alle 9,30 di lunedì, Pancaldi comparirà davanti al GIP Matteo Gambarati per la convalida del fermo, accompagnato dal suo avvocato Annalisa Miglioli e alla presenza del pm Valentina Salvi.

Intanto sono in corso accertamenti sul cellulare della vittima, recuperato dopo che Pancaldi aveva confessato di averlo gettato dal finestrino, e sui reperti trovati vicino al letto, inclusi diversi mozziconi di sigaretta.