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Correggio, la Cgil: “Non ci sono parole di fronte all’ennesimo femminicidio”

18 maggio 2025 | 15:16
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Correggio, la Cgil: “Non ci sono parole di fronte all’ennesimo femminicidio”

Elena Strozzi: “E’ l’esito estremo di una cultura patriarcale radicata, normalizzata, alimentata ogni giorno dal linguaggio, dai comportamenti, dal silenzio”

REGGIO EMILIA – “Non ci sono più parole. Le abbiamo già usate tutte per condannare, esprimere dolore e denunciare un fenomeno che non è emergenziale, ma strutturale: il femminicidio è l’esito estremo di una cultura patriarcale radicata, normalizzata, alimentata ogni giorno dal linguaggio, dai comportamenti, dal silenzio”.

Così la Cgil di Reggio Emilia in una nota davanti all’ennesimo femminicidioche pochi giorni fa nel correggese ha portato alla scomparsa di una donna per mano del suo ex-compagno.

Sottolinea Elena Strozzi, della segreteria Cgil provinciale con delega alle Pari opportunità: “Serve fare di più e serve farlo prima. Servono prevenzione, educazione, responsabilità. Una formazione profonda e diffusa, a partire dalle giovani generazioni, fin da bambini, per smontare stereotipi, promuovere il rispetto, riconoscere la violenza in tutte le sue forme, non solo quando è troppo tardi. Non bastano le leggi se non vengono accompagnate da un cambiamento culturale. Non bastano le denunce, che pure come ricordava anche il procuratore Paci, è necessario fare per avviare il sistema di contrasto alle violenze, se chi denuncia non viene protetto. Non bastano le lacrime, i minuti di silenzio, i fiori. Serve un impegno costante, collettivo, radicale.
Serve riconoscere il fondamentale ruolo dei centri antiviolenza e finanziarli adeguatamente”.

Conclude Strozzi: “Quello che è accaduto a Correggio, l’ennesimo episodio di una lista che sembra non finire mai, ci impone di tenere alta l’attenzione sul tema ma ci dice anche che è tempo di rispondere in modo collettivo, ognuno per il proprio ruolo: Istituzioni, Forze dell’ordine, Centri antiviolenza, Scuola, Sindacati. Lo dobbiamo a chi non c’è più e a chi ha ancora paura, perché smetta di averla”.