
Il noto botanico reggiano: “Ho agito per difendere l’ambiente e la salute pubblica. Sto valutando azioni legali anche io”
“La presenza di orchidee spontanee e altre specie protette era stata segnalata da tempo – spiega –. Una funzionaria della Regione Emilia-Romagna ha effettuato nei giorni scorsi un sopralluogo per verificare la segnalazione. In altri Paesi europei questo sarebbe stato sufficiente per fermare l’intervento, come ha sottolineato anche il filosofo della biologia Telmo Pievani in una recente conferenza a Reggio”.
Il progetto prevede l’eliminazione di 154 alberi per fare spazio al nuovo punto vendita. Ma secondo l’attivista, il censimento arboreo fornito da Conad e utilizzato per ottenere le autorizzazioni è vecchio di oltre dieci anni e pieno di omissioni ed errori gravi. In molti casi, spiega, mancano dati fondamentali come dimensioni, stato di salute o addirittura la specie delle piante coinvolte.
“Con questa documentazione, a un privato cittadino non verrebbe mai concessa nemmeno l’autorizzazione per abbattere un solo albero. Eppure qui si vuole radere al suolo un intero bosco urbano”.
L’attivista è ora accusato, insieme agli altri partecipanti al sit-in, di violenza privata, invasione aggravata di terreni e danneggiamenti in concorso. Ma respinge ogni accusa: “Ho agito in maniera pacifica e coerente con la mia attività per la salvaguardia dell’ambiente. Ne risponderò nelle sedi opportune”.
A fronte delle denunce, l’esperto sta valutando a sua volta iniziative legali nei confronti di Conad, anche alla luce di precedenti episodi come il taglio abusivo di 92 alberi, già sanzionato dalla Forestale in passato. A tutelarlo sarà l’avvocata Raffaella Pellini.