
Ma con due fattori potenzialmente critici: l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle fragilità e del disagio
REGGIO EMILIA – Prestazioni in aumento nel 2024 ma con due fattori potenzialmente critici: l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle fragilità e del disagio. Sono gli elementi che compongono il quadro della sanità provinciale di Reggio Emilia, come emerso dalla Conferenza territoriale sociosanitaria che si è tenuta oggi a Palazzo Allende (sede della Provincia) alla presenza del presidente della Regione Michele de Pascale e dell’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi.
In dettaglio nel 2024 sono stati dimessi 52.748 pazienti (+1,5% rispetto al 2023), mentre le visite di specialistica ambulatoriale sono state 627.714 (+6%). Le prestazioni diagnostiche sono state 552.867 e quelle di laboratorio sono state 6.374.160 (+7% rispetto al 2023). La produzione chirurgica nel 2024 ammonta infine a 41.125 interventi (+2,1% rispetto al 2023).
In questo momento l’investimento più rilevante riguarda il completamento del nuovo edificio ospedaliero Materno Infantile di Reggio Emilia (Mire) per il quale sono stati stanziati 70 milioni, mentre altri interventi in corso in diverse strutture del territorio sono resi possibili da ulteriori 70 milioni provenienti dal Pnrr. Oltre l’Arcispedale Santa Maria Nuova del capoluogo nel territorio sono presenti 5 ulteriori ospedale per un totale di 1512 posti letto e due case di cura private (per 206 posti).
Ci sono poi una Rems, due hospice, tre Cau, 17 Case della comunità già attive 11 sedi ambulatoriali per la continuità assistenziale. Tra le altre strutture anche un centro per le famiglie straniere oltre a 29 centri per disabili ,48 le Case residenza per anziani non autosufficienti, 38 i centri diurni, 2 i nuclei speciali demenze. Sono e 160 farmacie convenzionate (44 pubbliche e 111 private).