Morte in monopattino, Tarquini: “Abbiamo fallito due volte”

Il consigliere comunale di Lista Civica per Reggio Emilia: “Abbiamo fallito nel proteggere il ragazzo e il conducente. Servono controlli e più sicurezza sulle strade”
REGGIO EMILIA – “Avevamo il dovere di tutelare la vita di quel giovane ragazzo pakistano. E avevamo, allo stesso tempo, il dovere di tutelare le condizioni di lavoro dello sfortunato conducente del pullman che si è trovato improvvisamente davanti il ragazzo, in curva, a bordo di un monopattino”.
L’avvocato Giovanni Tarquini, esponente della Lista Civica per Reggio Emilia, commenta con amarezza il drammatico incidenteche ha coinvolto un giovane straniero e un autobus di linea.
“In entrambi i casi abbiamo fallito”, afferma Tarquini, che punta il dito sulla questione – sempre più urgente – della sicurezza stradale legata all’uso dei monopattini elettrici, soprattutto tra i più giovani.
Una tragedia che riporta al centro del dibattito il problema dell’utilizzo irresponsabile di questi mezzi, diventati di uso quotidiano tra adolescenti e giovanissimi, spesso senza casco, in due sul mezzo, su marciapiedi o a velocità ben superiori ai 20 km/h consentiti, come testimoniato da un nostro servizio. “È ormai diffusa una cattiva abitudine – denuncia – e come spesso accade, quando un comportamento scorretto si radica, è difficile invertire la rotta”.
Secondo Tarquini, il fenomeno è stato involontariamente incentivato dalle scelte del Comune, che in passato ha promosso il noleggio di monopattini elettrici, spesso abbandonati ovunque dopo l’uso, contribuendo al degrado urbano e alla percezione di anarchia sulle strade.
“Se vogliamo restituire ordine, sicurezza e serenità alla città e ai suoi abitanti, bisogna intervenire ora”, sottolinea Tarquini, indicando come soluzione una maggiore presenza della Polizia Locale e un coinvolgimento più deciso delle forze dell’ordine. “Serve una seria riorganizzazione della sicurezza urbana, adeguata a una realtà cittadina sempre più complessa”.