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L’indagine Cna: “La passione unisce le generazioni imprenditoriali”

28 aprile 2025 | 20:03
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L’indagine Cna: “La passione unisce le generazioni imprenditoriali”

Il presidente Lugli: “C’è una forte corrispondenza tra i valori di chi ha più e meno di quarant’anni, in netta contrapposizione a chi svalorizza il lavoro artigiano”

REGGIO EMILIA – Cambiano i tempi – ottant’anni sono trascorsi dalla nascita di CNA Reggio Emilia – ma il valore assoluto che guida chi fa impresa resta la passione. Questo elemento è risultato, infatti, primo tra i diciotto valori individuati da CNA nell’indagine che ha condotto tra i propri associati nei mesi di febbraio e marzo 2025.

A rappresentare meglio la concezione del lavoro, seguono alla passione i valori della responsabilità, l’indipendenza, l’autorealizzazione e il dovere.
I risultati ottenuti dalle oltre 250 risposte raccolte, sono stati oggetto di un convegno dal titolo “I valori del lavoro” che si è svolto al Tecnopolo di Reggio Emilia – la scelta del luogo non è casuale – per l’iniziativa che apre le celebrazioni per l’80esimo anniversario di nascita della CNA di Reggio Emilia.

“C’è una forte corrispondenza tra i valori delle generazioni over e under 40 – sottolinea il presidente CNA Reggio Emilia, Giorgio Lugli – e questo in netta contrapposizione ad un pensiero dominante, che vede nel lavoro artigiano un lavoro minore, nella formazione professionale una scuola di serie B, nella piccola impresa una dimensione inadatta alle sfide dei tempi. Da anni siamo impegnati a demolire questi vuoti luoghi comuni, questi cliché banali attraverso un lavoro sistematico con le scuole e l’università, con testimonianze d’impresa, visite in azienda, stage aziendali, azioni di orientamento rivolte a studenti e alle loro famiglie. Sono operazioni complesse che richiedono tempo, ma siamo sicuri che porteranno buoni frutti”.

“Apriamo le celebrazioni di un importante anniversario per l’Associazione con un’indagine che valorizzi il sentiment delle nostre imprenditrici e dei nostri imprenditori – dichiara il direttore generale di CNA Reggio Emilia, Azio Sezzi – perché abbiamo scelto di impostare il programma con uno spirito né celebrativo né nostalgico, ma puntando ad attualizzare il patrimonio valoriale nel quale la nostra CNA affonda le proprie radici. Anche la scelta del luogo dove svolgere l’iniziativa non è casuale”.

Il direttore CNA Reggio Emilia ha poi presentato i numeri dell’indagine: “Abbiamo raccolto 256 questionari, il 63% sono imprenditori, il 34% sono donne. L’età media degli intervistati è di 54 anni (1971). L’imprenditore più giovane è del 2000, il più anziano del 1938. La fascia di età su cui si concentrano le maggiori risposte è da 51 a 68 anni”.

CNA ha costruito un set di diciotto valori che nascono dall’esperienza e dalla conoscenza del sistema imprenditoriale, suddividendoli in valori etici (passione, dovere, responsabilità, sacrificio), valori identitari (indipendenza, autorealizzazione, libertà, emancipazione) valori sociali (relazione, utilità sociale, successo sociale), valori inventivi (creatività, spirito di iniziativa, rischio), valori materiali (stabilità, successo economico, gestione del tempo, strumento per vivere) e proponendo una griglia per gli under 40 rispetto agli over 40 e chiedendo di indicare i primi cinque.

“C’è un dato macro che evidenzia un elemento significativo: la passione si erge in maniera prepotente rispetto a tutti gli altri valori – conclude il direttore CNA Reggio Emilia – l’82% di tutti gli intervistati ha messo la passione tra i cinque valori più importanti. Responsabiità, Indipendenza, Autorealizzazione, Dovere completano la classifica, ma per entrambe le generazioni i valori sono simmetrici. Da un punto di vista storico, volevamo vedere i valori fondanti, abbiamo registrato una continuità assoluta con la passione che guida gli imprenditori di ieri come quelli di oggi”.

Le conclusioni sono state del segretario generale di CNA nazionale, Otello Gregorini: “Fino agli anni Duemila, avevo genitori che chiedevano a un artigiano dove mandare il figlio a lavorare. Si proponevano addirittura di finanziare l’esperienza del figlio, nella certezza che quell’esperienza avrebbe costruito il suo futuro professionale. Da circa vent’anni questa lettura è stata abbandonata. Oggi si fa fatica a trovare famiglie che dicono al figlio “vai ad intraprendere”. L’Associazione deve lavorare su questo, l’idea di costruire un’impresa è un’idea che va recuperata, anche in considerazione dell’inverno demografico. Occorre valorizzare il concetto di passione nel lavoro, che porta ad intraprendere e a creare un oggetto come a realizzare un sogno. In agricoltura è successo: tanti giovani, anche grazie ai sostegni economici al comparto e alla svolta green, hanno deciso di intraprendere aziende nel settore agricolo. Sono tanti i mestieri che si possono scegliere per iniziare una carriera lavorativa. CNA ne rappresenta quarantasette: sono tantissime le forme attraverso le quali i giovani possono diventare imprenditori”.