E’ morto Fabrizio Ramacci, vice presidente di Legacoop Emilia Ovest

Ha dedicato la sua vita al mondo cooperativo e sociale. L’ultimo saluto sarà riservato, come da sua volontà
REGGIO EMILIA – E’ morto sabato scorso Fabrizio Ramacci, vicepresidente di Legacoop Emilia Ovest dal 2019. Figura riservata, autorevole e profondamente legata ai valori cooperativi, Fabrizio ha speso la sua intera vita professionale al servizio del territorio, in particolare di quello piacentino, dove risiedeva.
Ramacci è stato presidente per molti anni della cooperativa sociale L’Orto Botanico, con cui ha promosso e realizzato progetti di alto valore sociale, come il laboratorio di trasformazione agroalimentare all’interno della Casa Circondariale delle Novate, una delle esperienze più significative di inclusione attraverso il lavoro.
Di recente aveva assunto la guida di Abicoop, storica cooperativa di abitanti, continuando il suo impegno in prima linea nella promozione dell’abitare cooperativo. In passato era stato primo portavoce del Forum del Terzo Settore di Piacenza e vicepresidente del Consorzio Quarantacinque, di cui è stato anche consigliere. Ramacci ha inoltre fatto parte di numerosi organi direttivi all’interno del movimento cooperativo, tra cui Boorea e Quadir, lasciando un segno indelebile grazie alla sua visione concreta, al suo spirito di servizio e alla sua coerenza.
Fabrizio era una persona schiva, lontana dai riflettori, ma profondamente stimata per la sua serietà, il rigore e il senso di responsabilità. Legacoop Emilia Ovest lo ricorderà pubblicamente con un tributo in occasione dell’assemblea dell’8 maggio a Casa Cervi.
I famigliari, in un messaggio toccante scritto dal figlio Elia anche a nome di Paola, hanno comunicato che non sono previste esequie pubbliche, chiedendo il massimo riserbo nel rispetto della riservatezza che ha sempre contraddistinto Fabrizio.
Riportiamo di seguito le loro parole: “Oggi, 12 aprile, alle 13,10 è venuto a mancare Fabrizio Ramacci, mio padre. Mio padre era un uomo taciturno, grande, serio e sempre sulle sue. Era il nostro punto di riferimento, perché era indistruttibile, era il mio eroe. Ha salvato me e mamma molte volte, ma questa volta non ha salvato sé stesso. Mio padre era intangibile e risolveva ogni genere di problema che si trovava davanti, per questo ci mancherà tantissimo. Per come era fatto lui, non si svolgeranno funerali e gradiremmo la massima intimità. Buon viaggio Papà. Elia e Paola”.