Cronaca |
Cronaca
/

Saman, lo zio: “Non ero presente quando fu uccisa, non so chi è stato”

13 marzo 2025 | 18:04
Share0
Saman, lo zio: “Non ero presente quando fu uccisa, non so chi è stato”

Danish Hasnain oggi in Corte d’Assise d’Appello: “Furono i due cugini a scavare la fossa. Mi hanno detto che la uccisero i genitori”

BOLOGNA – Nuovi dettagli emergono nel processo d’appello per l’omicidio di Saman Abbas, la 18enne pachistana uccisa a Novellara (Reggio Emilia) tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021. Durante l’udienza, lo zio Danish Hasnain, condannato in primo grado a 14 anni, ha reso dichiarazioni spontanee davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Bologna, cercando di ricostruire gli eventi legati al ritrovamento del cadavere della giovane.

“Abbiamo trovato il corpo, ho iniziato a piangere”

Secondo quanto dichiarato dall’imputato, il cadavere di Saman Abbas sarebbe stato scoperto nei pressi della sesta o settima serra. “Ho iniziato a piangere e ho detto: Cosa ha combinato Shabbar?“, ha raccontato Hasnain, riferendosi al padre della ragazza. Anche i due cugini, Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, avrebbero reagito con paura e sgomento.

Lo zio ha poi aggiunto di aver tentato di portare il corpo verso l’abitazione di Shabbar Abbas, ma di essere stato fermato dai due cugini, che avrebbero deciso di “risolvere la cosa tra noi uomini”, evitando di coinvolgere la madre di Saman, Nazia Shaheen. Poco dopo, sostiene Hasnain, sarebbe svenuto.

“Non ero lì quando è stata uccisa”

Nel corso dell’udienza, Danish Hasnain ha negato di essere stato presente al momento dell’omicidio. “Non so chi ha ucciso Saman, perché non ero lì quando è successo”, ha dichiarato rispondendo alle domande del suo avvocato, Liborio Cataliotti.

Secondo la sua versione, sarebbero stati Nomanhulaq e Ikram a scavare la fossa, mentre lui li avrebbe solo aiutati a “pulire la terra”. Ha inoltre aggiunto di aver dato “dei baci alla nipote” prima della sepoltura.

Alla domanda su cosa sapesse riguardo ai responsabili del delitto, Hasnain ha affermato di aver saputo solo in seguito, dal Pakistan, che i genitori di Saman sarebbero stati i colpevoli.

Il processo continua: giovedì parleranno i genitori di Saman

Nel processo di primo grado, i genitori di Saman Abbas, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, sono stati condannati all’ergastolo, mentre i due cugini della vittima, Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, sono stati assolti.

L’udienza odierna ha visto anche la conclusione della testimonianza del fratello di Saman, minorenne all’epoca dei fatti. Il processo proseguirà giovedì alle 9.30, quando anche Shabbar Abbas e Nazia Shaheen intendono rilasciare dichiarazioni spontanee (fonte Dire).