
Condanna esecutiva per l’uomo che deve scontare due anni e dieci mesi
REGGIO EMILIA – Dal 27 marzo 2008 al 18 dicembre 2008 a Reggio Emilia si è reso responsabile dei reati di associazione delinquere di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, concorso nel reato e reato continuato. Si tratta di un reggiano di 45 anni, indagato nel 2019 con altre 76 persone, nell’indagine Grimilde, che ha disarticolato il ramo del clan Grande Aracri che faceva capo a Francesco, fratello del boss cutrese Nicolino Grande Aracri.
Le accuse nei confronti di indagati e arrestati spaziavano, a vario dall’associazione di stampo mafioso all’estorsione, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento e truffa aggravata. A seguito dell’iter processuale, con sentenza emessa un anno fa dllaa Corte D’Appello di Bologna il 45enne è stato condannato alla reclusione di 2 anni e 10 mesi e a due anni di libertà vigilata.
L’Ufficio esecuzioni penali della Procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bologna, il 27 febbraio ha emesso l’ordine di esecuzione per la carcerazione a carico del 45enne. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nella giornata di ieri dai Carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Principale, nel cui comune l’uomo risiede. I militari hanno accompagnato l’uomo in carcere per l’espiazione della pena.