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La Cgil: “Le donne guadagnano il 22% in meno degli uomini”

3 marzo 2025 | 12:28
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La Cgil: “Le donne guadagnano il 22% in meno degli uomini”

I dati della ricerca del sindacato che sarà presentata oggi alle 16.45 in via Roma, in vista della giornata dell’8 marzo

REGGIO EMILIA – In provincia di Reggio Emilia le donne lavorano meno degli uomini e percepiscono retribuzioni inferiori rispetto ai colleghi dell’altro sesso. Sono le conclusioni di una ricerca della Camera territoriale del lavoro, guidata da Cristian Sesena, che viene presentata oggi alle 16.45 in via Roma, in vista della giornata dell’8 marzo.

Dai dati emerge che le donne rappresentano il 43,7% degli occupati e il 61,6% dei disoccupati. Il tasso di inattività femminile, inoltre, è del 32,4%, mentre quello maschile è del 20%, a dimostrazione della bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro. Le donne tendono inoltre a concentrarsi nei settori economici meno remunerati. E, a questo proposito, la loro retribuzione media annua è inferiore del 22% a quella degli uomini.

Il divario di genere pesa poi anche sulla retribuzione oraria lorda media che per gli uomini è superiore dell’8%. Infine le donne sono prevalenti nei rapporti di lavoro part time. A commentare i numeri ci saranno oggi Francesca Cavazzoni, insegnante e autrice del libro “Inadeguata”, Giovanna Fullin, professoressa ordinaria di sociologia del lavoro Università Milano Bicocca, Claudia Martinelli, consigliera provinciale delega pari opportunità e Florencia Samber, coordinamento attività scientifica e analisi economica Cgil Reggio Emilia che ha curato l’analisi. Sarà presente all’iniziativa anche Lara Ghiglione della Cgil nazionale.

“Davanti a roboanti annunci sulla crescita dell’occupazione che esponenti del Governo ripetono a mò di mantra è necessario indagare di che tipo di occupazione stiamo parlando, perché la realtà quotidiana vissuta dalle persone, la cui valutazione risponde a numerosi criteri qualitativi come il tempo, la remunerazione, la corrispondenza con le proprie competenze ed altro, non corrisponde a ciò che viene con grande enfasi annunciato da questo Governo”, spiega Elena Strozzi della segreteria provinciale della Cgil.

“Due decenni di leggi sbagliate hanno prodotto una forte precarizzazione delle condizioni di lavoro e di vita delle persone e tra queste molte sono donne”, continua Strozzi. Dunque “non basta rallegrarsi perché cresce il tasso di occupazione, il lavoro deve essere sicuro, stabile e dignitoso”, conclude la sindacalista reggiana.