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Sanità, l’Ausl forma operatori a de-escalation violenza

4 febbraio 2025 | 16:32
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Sanità, l’Ausl forma operatori a de-escalation violenza

La direttrice sanitaria Cinzia Gentile: “Il posto di polizia non è l’unico intervento che può migliorare la situazione”

REGGIO EMILIA – Una ricetta “integrata” che ha come ingredienti anche corsi di “de-escalation” della violenza al personale, riorganizzazione degli spazi per consentire agli operatori di mettersi al riparo e compresenza delle forze dell’ordine quando in pronto soccorso arrivano soggetti turbolenti. Cinzia Gentile, dall’anno scorso direttore sanitario dell’Azienda Ausl Irccs di Reggio Emilia, spiega le azioni messe in campo contro le aggressioni ai danni dei sanitari.

“Abbiamo analizzato il fenomeno – spiega la dirigente – e abbiamo visto che gli episodi si verificano soprattutto in Pronto soccorso e nelle strutture psichiatriche come la Rems”. Tra le principali cause, continua Gentile, “c’è l’abuso di sostanze stupefacenti da parte dei soggetti violenti”. Per quanto riguarda l’ipotesi di creare un posto di Polizia fisso all’interno dell’ospedale Santa Maria Nuova, la professionista non dice di no, precisando però: “Non è l’unico intervento che può migliorare la situazione”.

Del resto “già oggi siamo l’azienda con il maggior numero di telecamere per la video-sorveglianza degli ambienti a rischio e abbiamo affisso cartelli ben visibili per dire ai cittadini che le aggressioni non sono tollerate e che saranno perseguite penalmente”. A questo proposito sono inoltre circa una decina all’anno le denunce sporte dall’Ausl su segnalazione dei sanitari, relative però ad episodi meno gravi come quelli di minacce. Per tutte le vittime di aggressione, fisica o verbale, sono infine attivati percorsi psicologici di sostegno.