
Il direttore Fornaciari: “Rispetto al pre Covid abbiamo 50 medici, 40 infermieri e 40 oss in più, ma ci sono specialità che soffrono di più”
REGGIO EMILIA – Di fronte al problema della carenza di personale che attanaglia la sanità di tutta Italia, l’Ausl di Reggio Emilia riesce per il momento a mantenere un equilibrio. “Rispetto al periodo pre Covid – informa il nuovo direttore generale dell’Ausl Davide Fornaciari – abbiamo 50 medici, 40 infermieri e 40 oss in più, anche se ci sono delle specialità che soffrono più di altre”.
La carenza di medici è avvertita soprattutto in Pronto soccorso, radioterapia e geriatria, e per i medici di medicina generale. Più complessa la situazione degli infermieri: “Ci preoccupa il futuro perché il 40% del personale è composto da persone tra i 40 e i 59 anni. Inoltre molti escono e vanno nel privato. Bisogna creare le condizioni lavorative per ‘fidelizzarli'”, spiega ancora il direttore generale.
Oltre alla mancanza di tecnici di laboratorio, Fornaciari ricorda infine la necessità di ricucire un rapporto con i medici di medicina generale, perché “abbiamo 16 case della comunità attive che diventeranno 26 e saranno proprio questi professionisti a doverle popolare”.