
Il primo cittadino emanerà un’ordinanza che imporrà alle due aziende di ripulire l’area
REGGIO EMILIA – Si è conclusa l’emergenza nel polo produttivo e logistico di via Due Canali a Reggio Emilia, dopo il devastante incendio che, nella notte tra il 10 e l’11 febbraio, ha distrutto gli stabilimenti Inalca e Quanta Stock. A dichiararlo sono stati i Vigili del Fuoco, mentre i prossimi passi riguarderanno la rimozione dei materiali e la bonifica dell’area, operazioni che dipenderanno dall’inchiesta aperta dalla Procura di Reggio Emilia.
Intanto, i risultati delle analisi effettuate da Arpae nei giorni 13, 14 e 17 febbraio confermano un ritorno alla normalità. “I dati mostrano un rientro alle condizioni ordinarie” – spiegano dall’agenzia regionale per l’ambiente – evidenziando che il congenere della tetraclorodiossina, la sostanza più tossica tra quelle analizzate, è risultato “inferiore al limite di rilevabilità”.
C’è il problema, poi, della rimozione dell’amianto: circa 2mila e 500 metri quadrati. Ma c’è anche il problema delle derrate di carne che le fiamme non hanno intaccato e che ora, in condizioni di conservazione non certo ottimali, stanno marcendo dentro il perimetro dell’incendio. Nei prossimi giorni, secondo quanto scrive la Gazzetta di Reggio, il sindaco Marco Massari firmerà un’ordinanza che impone Inalca e a Quanta Stock&Go di occuparsi della bonifica. L’area è di proprietà di Sirio srl che è una società immobiliare controllata da Unipeg (che detiene oltre il 70% delle quote), mentre le restanti partecipazioni sono suddivise tra Quanta Stock, Transcoop e Focus Spa. Alla guida della società vi è dal 2023 Fabrizio Vezzani, ex sindaco di Fabbrico ed ex manager di Coopsette.
Gli stabilimenti bruciati sono infatti due: quello utilizzato da Inalca (Gruppo Cremonini) e il magazzino utilizzato da Quanta Stock & Go (proprietà 80% Aurum, cioè Coopservice e 20% Transcoop). Le due società erano in affitto: la locataria è Sirio Srl.
Se fino ad oggi il Comune ha gestito la bonifica delle aree pubbliche adiacenti al sito industriale, ora spetterà alla società locataria, ovvero Sirio Srl, occuparsi della rimozione dei materiali e della messa in sicurezza dell’area interna allo stabilimento, attualmente sotto sequestro. L’operazione, tuttavia, si preannuncia complessa sia dal punto di vista economico che temporale, poiché all’interno della struttura incendiata la concentrazione di materiali potenzialmente pericolosi è presumibilmente più elevata rispetto a quelli trovati nelle aree circostanti.
L’indagine per incendio colposo, aperta subito dopo il rogo, è affidata al sostituto procuratore Denise Panoutsopoulos. Gli inquirenti, in particolare gli specialisti dei Vigili del Fuoco, stanno lavorando per ricostruire l’origine e la dinamica dell’incendio. Fino a quando l’area resterà sotto sequestro, non potranno essere avviate le operazioni di bonifica vera e propria, ma l’ordinanza comunale consente già da ora di intervenire sul piazzale antistante l’azienda.