
Sfoglia Torino, che nel 2017 ha acquisito il marchio Righi, ha presentato ricorso al Consiglio di Stato
REGGIO EMILIA – Continua la battaglia legale tra Sfoglia Torino e l’Associazione produttori di erbazzone reggiano. L’azienda piemontese, che nel 2017 aveva acquisito il marchio Righi, noto produttore di erbazzone, ha recentemente presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio, che aveva respinto una precedente opposizione legata alla registrazione del marchio IGP “Erbazzone Reggiano”.
La vicenda affonda le radici nel novembre 2022, quando l’Associazione Produttori di Erbazzone Reggiano aveva presentato alla Regione Emilia-Romagna una proposta per ottenere la registrazione IGP del celebre prodotto reggiano. Nel disciplinare, le caratteristiche culinarie e identitarie dell’erbazzone venivano dettagliatamente descritte, limitando l’area di produzione IGP esclusivamente alla provincia di Reggio Emilia.
Il Ministero dell’Agricoltura, dopo aver esaminato la documentazione, aveva pubblicato la proposta in Gazzetta Ufficiale il 12 dicembre 2023, aprendo la strada a eventuali opposizioni.
Sfoglia Torino si era opposta formalmente il 10 gennaio 2024. Il timore dell’azienda piemontese era chiaro: il riconoscimento dell’IGP avrebbe escluso la possibilità per loro di produrre e commercializzare l’erbazzone con tale marchio di qualità, obbligandoli a rinunciare persino alla denominazione “erbazzone”.
Nemmeno l’utilizzo di questa semplice definizione sarebbe stato possibile, data la specificità del disciplinare. Sfoglia Torino avrebbe potuto al massimo etichettare il prodotto come “torta salata”, con evidenti impatti sul posizionamento commerciale.
L’Associazione produttori di erbazzone reggiano presentò controdeduzioni, che vennero accolte dal Ministero dell’Agricoltura, il quale espresse parere favorevole alla registrazione del nome IGP. Il fascicolo fu quindi trasmesso alla Commissione Europea per l’esame finale.
Il 10 giugno 2024, Sfoglia Torino ricorse al Tar del Lazio per impugnare il provvedimento del Ministero, bloccando temporaneamente l’iter. Tuttavia, a luglio 2024, l’azienda decise di ritirare la richiesta di sospensione cautelare, permettendo il proseguimento indipendente del processo di riconoscimento in sede europea.
La sentenza del Tar del Lazio e l’avanzamento del dossier presso la Commissione Europea rappresentano un doppio successo per l’Associazione. Mentre il riconoscimento IGP attende il giudizio finale dell’UE, la battaglia legale in Italia continua con il ricorso al Consiglio di Stato presentato da Sfoglia Torino.
Scrive l’avvocato Giuseppe Pagliani, che difende l’Associazione produttori di erbazzone reggiano: “Affrontiamo con grande serenità questo ultimo, ed inutile step, per poi
completare il lungo tragitto che ha portato i produttori a voler raggiungere
questo prestigioso traguardo per il nostro territorio provinciale”.