Guastalla, obbligo di firma ma continuano a spacciare: in carcere

Un 28enne residente a Poviglio e un 35enne domiciliato a Guastalla, entrambi nordafricani, avevano anche l’obbligo di dimora
REGGIO EMILIA – Due nordafricani, già sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora e di presentazione alla Polizia Giudiziaria, sono stati arrestati e trasferiti in carcere con l’accusa di violazione delle prescrizioni e di proseguimento nell’attività di spaccio di stupefacenti. L’operazione, condotta dai carabinieri di Gattatico e Poviglio, rappresenta l’ultimo sviluppo di un’indagine antidroga avviata nei primi di ottobre.
Le investigazioni, coordinate dalla procura e condotte dai carabinieri della compagnia di Guastalla insieme alla polizia locale dell’Unione Bassa Reggiana, hanno portato inizialmente all’arresto di cinque persone accusate di far parte di un’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti. L’attività, operativa principalmente nella zona di San Rocco e nei comuni limitrofi di Novellara, Gualtieri e Bagnolo, era in corso da almeno due anni.
I due indagati principali, un 28enne residente a Poviglio e un 35enne domiciliato a Guastalla, erano stati colpiti a ottobre da un’ordinanza di custodia cautelare che imponeva loro l’obbligo di dimora e la presentazione giornaliera ai rispettivi comandi dei carabinieri.
Nonostante le restrizioni imposte, le indagini successive hanno rivelato che i due uomini continuavano a svolgere attività di spaccio, violando i limiti territoriali previsti dalla misura cautelare. Utilizzando gli stessi mezzi e agendo sempre nell’interesse della rete criminale, i due avrebbero proseguito nella cessione di cocaina.
Grazie alle prove raccolte dai Carabinieri di Gattatico, la Procura ha richiesto al Tribunale di Reggio Emilia un aggravamento della misura cautelare. Il tribunale, concordando con le risultanze investigative, ha disposto l’arresto dei due sospettati e il loro trasferimento in carcere.