
Nel 2023 l’export verso gli Stati Uniti d’America si è attestato a 1,5 miliardi, vale a dire l’11,3% del totale provinciale
REGGIO EMILIA – I possibili aumenti dei dazi doganali e il rischio di un peggioramento delle condizioni sul mercato statunitense continuano a preoccupare le imprese emiliane. In particolare quelle di Reggio Emilia e Parma, che hanno negli Usa uno dei principali sbocchi delle loro esportazioni. Nel corso del 2023, infatti, l’export reggiano verso gli Stati Uniti d’America si è attestato a 1,5 miliardi vale a dire l’11,3% del totale provinciale.
I principali prodotti volati nel “nuovo continente” sono stati macchinari e apparecchiature (prevalentemente di impiego generale e speciale). “Queste cifre- sottolinea il presidente della Camera di Commercio dell’Emilia, Stefano Landi- evidenziano bene una dinamica di sviluppo rilevante delle relazioni commerciali con gli Stati uniti”.
Un “andamento – aggiunge Landi – confermato anche nel primo semestre 2024 in cui, pur a fronte di un calo complessivo delle esportazioni reggiane, quelle verso gli Usa sono aumentate del 3,5%”. Per questo, conclude Landi “sia le autorità italiane che quelle europee sono chiamate ad uno sforzo straordinario nelle relazioni con il Governo statunitense, per evitare che rallentino o si invertano queste positive dinamiche, con esiti che sarebbe impossibile compensare con le relazioni commerciali in atto con altri Paesi, che stanno vivendo evidenti difficoltà economiche”.
Per la provincia di Parma i prodotti esportati oltreoceano- soprattutto farmaci- valgono 1,3 miliardi, pari al 13% dell’export provinciale. Anche se con numeri inferiori, infine, anche Piacenza sarebbe penalizzata dai dazi. La provincia ha esportato l’anno scorso in America prodotti per 291 miloni, in prevalenza macchinari, che corrispondono al 4,5% del totale delle merci esportate dalla provincia.