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Studenti in piazza, tensioni e tafferugli: a Torino 15 agenti feriti

15 novembre 2024 | 16:06
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Studenti in piazza, tensioni e tafferugli: a Torino 15 agenti feriti

Manifestazioni in 30 città per una scuola pubblica e accessibile e contro la guerra. Meloni: “Indegni”. Schlein: “No a violenza”

ROMA – Oggi migliaia di studenti sono scesi in piazza in tutta Italia per partecipare allo “sciopero” nazionale organizzato da Unione degli Studenti, Link – Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. Con lo slogan *”Vogliamo Potere”*, i manifestanti hanno rivendicato una scuola pubblica, gratuita, inclusiva e slegata da logiche di sfruttamento lavorativo e militarismo, chiedendo maggiore rappresentanza nelle decisioni che riguardano il loro futuro.

Gesti simbolici e scontri
Le manifestazioni hanno avuto luogo in città come Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e molte altre, ma sono state accompagnate da gesti simbolici che hanno sollevato polemiche. A Torino, la tensione è culminata in un confronto con le forze dell’ordine davanti alla Prefettura. Durante gli scontri, 15 agenti sono rimasti lievemente feriti a causa dell’esplosione di un ordigno urticante. Manifestanti hanno poi danneggiato due fast food e dato alle fiamme un fantoccio raffigurante il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

Altrove, sono stati lanciati slogan contro il governo Meloni, con alcuni cortei che hanno intrecciato le richieste per la scuola con la protesta contro il conflitto israelo-palestinese.

Reazioni politiche
Le manifestazioni hanno acceso il dibattito politico. La premier Giorgia Meloni ha condannato gli episodi di violenza, esprimendo solidarietà agli agenti feriti: “Scene di violenza e caos sono inaccettabili. Spero che la politica smetta di giustificare queste azioni e si unisca nella condanna di episodi così gravi”.

A risponderle, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha sottolineato l’importanza di distinguere il diritto alla protesta dalla violenza: “La violenza è intollerabile, così come la strumentalizzazione politica di episodi violenti. Solidarietà agli agenti feriti, ma attenzione a non criminalizzare il diritto alla manifestazione”.

Le richieste degli studenti
Tommaso Martelli, coordinatore dell’Unione degli Studenti, ha ribadito le ragioni delle proteste: “Abbiamo manifestato per difendere il diritto a un’istruzione dignitosa e accessibile, rivendicando il nostro ruolo nelle decisioni che plasmano il nostro futuro”.