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Seta, per ora aumentano solo i buoni pasto

22 novembre 2024 | 21:15
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Seta, per ora aumentano solo i buoni pasto

L’intesa di ieri chiude lo stato di agitazione. Si va verso un contratto unico. La Cisl: “L’aumento del valore dei buoni pasto non basta”

REGGIO EMILIA – Accordo tra Seta e i sindacati (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl Trasporti) sui buoni pasto per tutti i 1.020 dipendenti dell’azienda emiliana dei trasporti. L’intesa, raggiunta ieri, prevede che a partire dall’1 gennaio il valore dei buoni pasto concessi ai dipendenti salga ad otto euro ciascuno, rispetto agli attuali 5,29.

Contestualmente, “è stato chiuso positivamente lo stato di agitazione sindacale indetto nei bacini di Modena e di Reggio Emilia, con soddisfazione dell’azienda”, confermano l’azienda in una nota. Viene così condiviso il percorso di confronto sul trattamento economico-normativo di tutto il personale, con l’obiettivo di arrivare entro il prossimo 30 aprile alla “conclusione del percorso di definizione del contratto unico aziendale, con allegati territoriali, nell’ambito del quale proseguirà il confronto costruttivo avviato” con gli stessi sindacati.

La Cisl: “L’aumento del valore dei buoni pasto non basta”
“Il rischio di uno sciopero ha terrorizzato Seta, il loro timore al tavolo era palpabile e, dopo più di un anno di scelte irresponsabili, l’azienda ha fatto un primo passo avanti con l’operazione dei buoni pasto, che chiedevamo da tempo”. Così Maurizio Denitto, segretario della Fit Cisl Modena, commenta l’intesa raggiunta in Seta per l’aumento del valore dei buoni pasto a otto euro (dagli attuali poco più di cinque euro) che scatterà dall’1 gennaio per gli oltre 1.000 autisti dei tre bacini dell’azienda di trasporto pubblico (Modena, Reggio Emilia e Piacenza).

Il sindacalsta evidenzia però che “non c’è stato un accordo sul contratto unico: per ora Seta ha messo nero su bianco alcuni impegni che, grazie alla mediazione sindacale, ribaltano l’impostazione tossica della vigilia. Ovvero realizzare un contratto unico applicando le regole peggiorative degli assunti dopo il 2012 anche al personale senior”.

Per arginare l’emorragia di dipendenti che ha costretto più volte l’azienda a rimodulare le corse dei bus per mancanza di organico, la Fit Cisl di Modena indica poi due strumenti. Per prima cosa “una nuova, radicalmente nuova, organizzazione del lavoro, che ha bisogno di risorse e di una bussola che si chiama piano industriale. Quel piano industriale che i Comuni soci non hanno ancora ricevuto”, puntalizza Denitto. Poi “servono soldi per il miglioramento delle condizioni lavorative, che farà aumentare il numero degli autisti. Ciò produrrà una gestione ottimale dei turni e la fine della differenza di trattamento tra assunti prima e dopo il 2012”.

Insomma, dice ancora Denitto, “Seta ha bisogno di risorse e il primo campanello cui suonare è quello della Regione, che per anni ha sottofinanziato Modena”. La Fit Cisl mette infine bene in chiaro che “la stagione della fiducia a gratis è finita. Per ora fermiamo il cammino dello sciopero che, però, riprenderemo appena l’azienda uscirà dai binari del buon senso”.