Presidio disagio stazione, scontro fra Comune e Comitato
I cittadini: “Non è il caso di richiamare sbandati da tutta la città”. Il sindaco: “Sarà un luogo vivo e la gestione si deciderà insieme”
REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia montano le polemiche sulla struttura che, in zona stazione, ospiterà un presidio sociosanitario gestito da Ausl e associazioni del quartiere per intercettare il disagio di sbandati e tossicodipendenti. Il sindaco Marco Massari, che aveva annunciato il progetto già in campagna elettorale, lo ha confermato mercoledì scorso a margine della firma di un protocollo con Rfi per la riqualificazione del piazzale ferroviario.
A mettersi di traverso all’iniziativa, condivisa con il gruppo di lavoro del progetto “Stazione in” è però il comitato dei residenti di viale IV novembre. “Il Comitato IV Novembre ha sempre detto no e sempre dirà no alla creazione di un punto di assistenza socio-sanitario nel parcheggio dietro le Poste di Piazzale Marconi”, tuona il portavoce Gianni Felici. “Lo abbiamo detto in più occasioni anche al sindaco Massari fin dal suo primo incontro con noi, poco prima della sua elezione, per arrivare a quello avuto di recente in municipio”.
Il comitato, continua Felici, “non ha sottoscritto il protocollo ‘Stazione in’ perché non siamo miopi, vediamo i problemi e li viviamo quotidianamente”. Insomma “nonostante qualcosa in Comune sembra cominci a muoversi, in questa faccenda l’amminsitrazione dimostra totale arroganza nella decisione di perseguire una tale politica”.
Il quartiere, spiega ancora Felici, “è molto in sofferenza a causa della presenza di centinaia di spacciatori. Non è il caso di richiamare sbandati da tutta la città e non è sicuramente il luogo adatto per tentare una terapia di recupero”. Per questo, conclude Felici, “Chiediamo vivamente al Comune di cambiare luogo”.
A stretto giro arriva la replica del primo cittadino, che butta acqua sul fuoco. “Non sarà un dormitorio, né un luogo di stallo o di servizi per le dipendenze. Ma, al contrario, un luogo vivo e importante, di rilancio di progetti, dove le persone possano sentirsi accolte e accompagnate nei percorsi che il Comune e l’Azienda sanitaria offrono loro”, evidenzia il sindaco Massari.
“La cosa che più mi preme dire – aggiunge – è che la progettazione del servizio si baserà su un percorso di confronto e condivisione anche con i residenti ed i comitati della zona interessata e che nulla è stato deciso”.