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Spi Cgil, trecento reggiani verso Bologna

28 ottobre 2024 | 15:25
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Spi Cgil, trecento reggiani verso Bologna

Mercoledì per una mobilitazione che intende denunciare “la situazione insostenibile di tante famiglie e per rivendicare i propri diritti ormai da troppo tempo ignorati”

REGGIO EMILIA – Trecento pensionate e pensionati partiranno da Reggio Emilia mercoledì 30 ottobre per partecipare alla manifestazione regionale organizzata da Spi-Cgil a Bologna con lo slogan “Il potere di acquisto logora chi non ce l’ha”, una mobilitazione che intende denunciare la situazione insostenibile di tante famiglie e per rivendicare i propri diritti ormai da troppo tempo ignorati.

La manifestazione di Bologna sarà una delle tante organizzate da SPI Cgil in tutto il paese: da oggi (lunedì 28) al 31 ottobre pensionate e pensionati si alterneranno nelle piazze italiane seguendo una programmazione regionale che avrà al centro le stesse rivendicazioni: tutela del potere d’acquisto dei pensionati, un sistema pensionistico che sappia garantire per gli attuali e per i futuri pensionati il giusto diritto alla pensione, risposte su sanità, non autosufficienza e fisco che garantiscano equità, universalità e redistribuzione a favore del lavoratori e dei pensionati oltre che delle giovani generazioni.

In Emilia-Romagna l’appuntamento è per le 9 a Bologna con concentramento in via Indipendenza e comizio in piazza Roosevelt. Parlerà il segretario organizzativo dello Spi nazionale, Stefano Landini.

Afferma il segretario provinciale dello Spi Cgil Matteo Alberini: “La situazione è particolarmente grave per i pensionati italiani. Chiediamo risposte in merito alla assoluta mancanza di fondi per le persone non autosufficienti, che in Italia sono praticamente invisibili, risposte relative alla pessima riforma dell’autonomia differenziata, che rende il Paese più diviso e iniquo. Poi c’è il continuo ricorso ai pensionati come bancomat di ogni legge di bilancio; il persistere di un sistema di lavoro povero e precario, che è all’origine di pensioni povere e incerte; un fisco ingiusto che colpisce i poveri, dipendenti e pensionati soprattutto, e favorisce solo alcune categorie. Abbiamo un potere d’acquisto ai minimi storici, con pensioni sempre più leggere e un costo della vita in aumento. C’è un’inflazione in crescita costante, senza provvedimenti correttivi a favore dei più svantaggiati e la sanità pubblica viene sempre meno finanziata a favore della sanità privata”.

Spi Cgil ritiene che il documento di bilancio pluriennale approvato dal governo “condanni il Paese a cinque anni di austerità e stagnazione perché privo di politiche idonee a promuovere la crescita del lavoro e dei salari e perché non risponde alle urgenze sociali”.