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Sos del gruppo MiglioraRe: “Il centro sta morendo”

28 ottobre 2024 | 14:56
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Sos del gruppo MiglioraRe: “Il centro sta morendo”

“In questi ultimi mesi sono decisamente aumentate le situazioni di disagio”, denunciano i portavoce del gruppo Andrea Bottazzi e Marco Merola

REGGIO EMILIA – “Siamo molto preoccupati per la nostra città. Il centro storico si sta spegnendo e crediamo sarebbe urgente intervenire, e in fretta, su più versanti per farlo ripartire”. È il grido d’allarme di “MiglioraRe”, formato da commercianti e residenti della città storica di Reggio Emilia, che tornano a farsi sentire dopo gli eventi organizzati in occasione della campagna elettorale per le amministrative della scorsa estate.

“Abbiamo segnalato più volte in sedi istituzionali che sta diventando difficile lavorare e vivere in centro. E in questi ultimi mesi sono decisamente aumentate le situazioni di disagio”, denunciano i portavoce del gruppo Andrea Bottazzi e Marco Merola. Che evidenziano in primo luogo la mancanza di sicurezza. “Da tempo – spiegano – si sono consolidate aree della città storica in cui si verificano quotidianamente fenomeni di spaccio e microcriminalità e alcuni luoghi in cui sono nate attività che fanno capo a gruppi organizzati italiani e stranieri, che da Santa Croce si sono spostati in centro storico”.

Inoltre “stiamo assistendo alla diffusione di un sentimento generale di ‘rassegnazione’ che induce molti cittadini a non denunciare più le violazioni alla legge o gli episodi che tutti i giorni si ripetono e che danno l’idea di una città abbandonata nelle mani di coloro che hanno poco rispetto delle regole e che sembrano agire indisturbati e impuniti”.

Non aiutano inoltre, sottolineano ancora Merola e Bottazzi, “la scarsa pulizia, ubriachi e bivacchi diffusi ovunque e i negozi chiusi e poco curati, che amplificano il senso di abbandono e contribuiscono a far perdere attrattività alle vie dell’esagono”.

C’è poi il tema dei parcheggi. “Alcuni come Zucchi o Aci, sono tenuti male e in generale sono poco fruibili. Alcuni perché troppo cari, molti altri perché presidiati anche di giorno da persone che incutono timore a chi vorrebbe parcheggiare, soprattutto le donne, e si verificano spesso furti o aggressioni gratuite”. Infine vanno riutilizzati gli edifici vuoti, tornando a riempirli di “funzioni”.

Per “oltre vent’anni – viene spiegato – si è scelto di decentrate attività, uffici, servizi pubblici. Il nostro centro storico non ha un’identità, ha perso la propria funzione di cuore pulsante del territorio”. Dunque, “sarebbe fondamentale ripensare il centro storico anche nell’ottica della fruizione pubblica, non solo in occasione di eventi, che vanno fatti, ma non sono sufficienti a ridare vita alla nostra città”, dice MiglioraRe. Che invoca infine “un percorso di rigenerazione urbana, intervenendo su più fattori”, ma da fare insieme, “pubblico e privato per il bene della nostra città”.