Regionali, la Ugolini: “Per cambiare bisogna dire che il re è nudo”

La candidata alla presidenza della Regione era al Posta per la presentazione della sua lista civica a Reggio Emilia
REGGIO EMILIA – “Se non arriviamo a dire che il re è nudo non riusciremo mai a cambiare. Dobbiamo cominciare ad aprire gli occhi, che è un lavoro che si può fare solo smettendo di essere ideologici”.
Così, alla Sala del Capitano del popolo dell’Hotel Post, Elena Ugolini, candidata alla presidenza dell’Emilia-Romagna alle elezioni di novembre, suona la carica ai candidati della sua lista civica nel collegio della città del Tricolore. Nello specifico i nomi che comparitanno sulla lista sono in ordine alfabetico e “alla pari” quelli di Carla Bazzani, Maura Cabassi, Luciano Catellani, Gianni Degola, Tiziana Evangelista e, come lui stesso aveva anticipato, dell’avvocato Giovanni Tarquini, candidato a sindaco del centrodestra alle ultime elezioni amministrative reggiane.
“Spesso ci sono lotte interne per il posto di capolista – chiosa Ugolini – quindi l’ordine alfabetico non è per diminuire, ma per ribadire che ogni candidato è prezioso per quello che porta e che potrà costruire in futuro”. Il primo obiettivo per la candidata è poi “allargare il giro delle persone che si re-innamorano della politica buona, quella del bene comune e intesa come servizio” e di riportarle alle urne. “Oggi si parla di un 50% di possibili votanti e questo sarebbe un grande problema perché significherebbe il perdurare di un segno di grande disaffezione”, segnala Ugolini. Che continua: “In questi tre mesi da quando ho deciso di candidarmi ho visto migliaia di persone e ho visto che c’è bisogno di ascolto e di serietà e competenza perché i problemi devono essere affrontati insieme”.

Ma “se vogliamo immaginare l’Emilia-Romagna da qui a 10 anni come una regione competitiva a livello mondiale dobbiamo costruirla da adesso. E occorre una visione che manca”. Secondo la preside bolognese, infatti, “abbiamo continuato ad agire mettendo delle toppe su problemi singoli, come i Cau nella sanità per risolvere il problema enorme della presa in carico vera del paziente che in questo momento non ha riferimenti certi, o il problema della valorizzazione dei professionisti della salute che non ne possono più”.
Insomma, dice Ugolini, “il tema non è il passato, ma il futuro. E se non si comincia da subito, da qui a 10 anni avremo una bellissima casa residenza per anziani grande come l’Emilia-Romagna, con i nostri figli all’estero e del personale che si prende cura di noi. Ma questa non è la nostra idea”.
E aggiunge: “Noi siamo contro la decrescita felice. Nell’allenaza di centrosinistra, abbiamo il M5s, partiti come quello della Salis e persone e realtà politiche che hanno dimostrato di voler bloccare la crescita e lo sviluppo. Io sono un’ambientalista, amo la natura, ma non condivido le posizioni degli ambientalisti integralisti”, precisa la civica.
Tra l’altro, “il paradosso è che in questa regione abbiamo dichiarato di voler raggiungere il consumo di suolo zero, ma abbiamo continuato a cementificare”. Anche per questo, rimarca infine la candidata, “metterò mano alla legge urbanistica per fare in modo che non ci siano così tanti paletti alla riqualificazione urbana e che la norma si adatti alle specificità dei territori. Perché un Comune di 370 abitanti e una Città metropolitana non sono uguali”.
Insieme “abbiamo, un’altra grande occasione per promuovere, sulla scia della candidatura nobile e coraggiosa di Elena, la realizzazione di quel modello di democrazia su cui si fonda il nostro Paese e che si ritrova consacrato nella nostra Costituzione”, dice Giovanni Tarquini.
Che puntualizza: “E’ il modello del confronto tra orientamenti ed opinioni differenti in tema di gestione della cosa pubblica, è il modello dell’alternanza e, in questo caso, della alternativa allo strapotere della sinistra che ha dominato di fatto incontrastata fino ad oggi e che ora, di fronte alle ceneri e alle macerie lasciate in tanti settori, frutto amaro di scelte sbagliate per non dire scellerate, esige nuove soluzioni e competenze”.
Questo, concorda il legale reggiano, “deve condurre all’abbandono definitivo delle logiche di mera appartenenza politica e partitica per lasciare spazio alle competenze e alle professionalità, caratteristiche innegabili del civismo, fatto di persone che vivono nella società e che non sono soltanto dei meri prodotti costruiti dalla politica”.