Guastalla, spaccio di cocaina: giovane si costituisce

GUASTALLA (Reggio Emilia) – Un 26enne nordafricano, inizialmente irreperibile dopo l’operazione antidroga “San Rocco” che ha portato all’arresto di cinque persone a Guastalla, si è consegnato spontaneamente ai carabinieri venerdì scorso accompagnato dal suo legale. L’uomo, accusato di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, era sfuggito alle forze dell’ordine durante il blitz del 2 ottobre.

Al 26enne è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, la stessa emessa nei confronti di un altro membro della presunta rete di spaccio. La sua collaborazione, presentandosi in caserma, ha posto fine alla sua breve latitanza, chiudendo così il cerchio dell’operazione.

L’operazione, coordinata dalla Procura di Reggio Emilia e diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, ha preso il nome dalla frazione San Rocco di Guastalla, dove era stata individuata la base operativa di una rete di spaccio di cocaina. Le indagini, avviate a seguito delle segnalazioni di cittadini preoccupati per l’intensa attività di spaccio, si sono concentrate sul gruppo di cinque cittadini nordafricani, accusati di gestire il traffico di droga nella zona.

Durante il blitz del 2 ottobre, tre persone sono state arrestate: un 35enne, ritenuto il capo dell’organizzazione, è stato incarcerato, mentre una donna di 34 anni e un uomo di 27 sono stati posti agli arresti domiciliari. Un 38enne, invece, è stato sottoposto all’obbligo di dimora e all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Grazie a indagini tradizionali e intercettazioni telefoniche, gli inquirenti sono riusciti a identificare un linguaggio in codice usato dagli indagati per riferirsi alla cocaina, con termini come “una birra piccola” o “una birra grande”. La fitta rete di contatti, gestita principalmente dal 35enne, aveva attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, che hanno così potuto costruire un quadro dettagliato dell’attività di spaccio.