
Il racconto biografico della vita privata e pubblica del segretario del Pci interpretato da uno straordinario Elio Germano. L’attore e il regista Andrea Segre saranno ospiti domenica 10 novembre alle 16 in una proiezione che è già sold out
REGGIO EMILIA – A partire da questa sera, giovedì 31 ottobre ore 21, al Cinema Rosebud arriva Berlinguer – La grande ambizione, il film di Andrea Segre con protagonista uno straordinario Elio Germano che, per questa interpretazione, è stato da poco premiato come Miglior Attore alla Festa del Cinema di Roma. Il film, già accolto molto positivamente dalla critica, racconta la vita pubblica e privata di Enrico Berlinguer (1922-1984) dal viaggio a Sofia del 1973 fino al discorso alla Festa Nazionale dell’Unità di Genova del 1978.
Il film si sviluppa su tre livelli – i discorsi, la famiglia e i compagni di partito – per raccontare un periodo cruciale del segretario del PCI. Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi? Non l’ha fatto Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione e settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia. Sfidando i dogmi della guerra fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentarono per cinque anni di andare al governo, aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la storia. Dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro: la storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, privato e collettivo, erano indissolubilmente legati…
Segre non crea un semplice biopic, ma dipinge con pennellate decise il ritratto di una “democrazia zoppa e bloccata”, ieri come oggi gravata dalle influenze straniere, e mai abbastanza coraggiosa nel portare avanti una vera evoluzione socioeconomica. Allo stesso modo il suo film delinea con precisione i limiti della Sinistra italiana anni ’70, soggetta allo scrutinio di Mosca e alla crisi del capitalismo mondiale.