Sanità |
Altre news
/

Scandiano, l’Ausl smentisce la sua dirigente sulla chiusura del pronto soccorso

27 settembre 2024 | 11:58
Share0
Scandiano, l’Ausl smentisce la sua dirigente sulla chiusura del pronto soccorso

L’azienda: “La chiusura non è all’ordine del giorno. E’ allo studio l’apertura del Cau notturno”. LE reazioni politiche

REGGIO EMILIA – La chiusura del punto di primo intervento dell’ospedale “Magati” di Scandiano “non è all’ordine del giorno”. Lo precisa l’Ausl di Reggio Emilia che, a proposito della presunta sostituzione del reparto con un Cau (ipotesi che ha fatto vedere rosso al sindaco Matteo Nasciuti) puntualizza invece: “E’ allo studio l’apertura del Cau notturno, legata alla disponibilità di personale medico e infermieristico adeguatamente formato”.

L’Ausl, nel giro di 24 ore, smentisce dunque la sua dirigente, Marina Greci, direttrice del Dipartimento cure primarie dell’Ausl, che in una trasmissione a Telereggio ieri aveva detto che il pronto soccorso di Scandiano, che funziona nelle ore diurne dalle 8 alle 20, sarebbe stato chiuso e sostituito con un Cau. Secondo quanto invece ha scritto l’Ausl il pronto soccorso resterà e sarà affiancato da un Cau notturno.

Attualmente l’apertura del pronto soccorso di Scandiano, aperto dalle 8 alle 20, viene garantita da una cooperativa di medici a gettone che ha vinto un bando di un anno, del valore di 631mila euro, che scadrà a fine maggio dell’anno prossimo. La notizia, poi smentita dall’Ausl, ha subito infiammato il dibattito politico.

Giuseppe Pagliani, capogruppo in consiglio comunale di Uniti per Scandiano-Salsi sindaco, scrive: “Il Pronto Soccorso per noi non si tocca. Ciò che ha prospettato pubblicamente la dottoressa Marina Greci, responsabile Ausl reggiana, riguardo all’imminente chiusura nel nuovo anno 2025 del Pronto Soccorso dell’Ospedale Magati di Scandiano è il perfetto contrario di ciò che vuole la gente e che noi da tempo sosteniamo. Non accettiamo di essere presi in giro, se il sindaco Matteo Nasciuti è stato escluso dalle scelte politiche dell’Ausl reggiana è di una gravità inaudita. Se è realmente stato preso in contropiede da questo annuncio, per noi intollerabile, si schieri fortemente a favore del mantenimento del Pronto Soccorso a Scandiano aperto fino a fine consigliatura e lo difenda insieme a noi per tutto il suo mandato elettorale. Ora passiamo dalle parole ai fatti, il Pronto Soccorso aperto a Scandiano per le intere 24 ore del giorno per noi è una priorità del mandato elettorale ed è ciò che ci chiedono i cittadini. Partiamo con una raccolta firme popolare che porteremo ovunque per tutelare la salute degli abitanti dell’intero comprensorio reggiano delle ceramiche. Deve finire il dirigismo di una Ausl che anni fa annunciava un futuro roseo per le strutture sanitarie dei territori ed invece utilizza il post covid per ridurle o destrutturarle. Se inizia così il mandato amministrativo del centro sinistra andiamo molo male. Daremo battaglia in ogni sede pur di evitare la chiusura”.

Sulla vicenda interviene anche l’esponente di Forza Italia, Fabio Filippi, che scrive: “La notizia è grave non solo per le modalità con cui è stata data ai cittadini, cioè con un annuncio in tv, ma soprattutto perché chiudere un altro centro di primo intervento, dopo Correggio, significa affondare la sanità reggiana, già alle prese con molte criticità. La smentita poi dell’Ausl genera solo apprensione e confusione e ha tanto il sapore di un dietrofront elettorale”.

Prosegue Filippi: “Ad oggi gli unici pronto soccorsi aperti 24 ore su 24 sono quelli di Guastalla, Reggio Emilia e Castelnovo Monti. Il pronto soccorso di Scandiano potrebbe seguire le sorti di quello di Correggio. Con evidenti ripercussioni su tutto il sistema, basti pensare alle attese bibliche al pronto soccorso di Reggio, perché i Cau, nonostante i toni trionfalistici della Regione, non hanno risolto i problemi sul tavolo. Invece di investire sui presidi sanitari di prossimità, si fa la scelta opposta. Si veda quello che è successo sui punti nascita. Per non parlare delle liste d’attesa: per fare una visita o un esame ci vogliono mesi e al cittadino tocca mettere mano al portafoglio per curarsi e farlo in tempi brevi. Tutto questo è inaccettabile da parte di una Regione che si è sempre vantata di essere ai primi posti per la salute”.

Conclude Filippi: “E’ questa l’idea di sanità che ha Michele de Pascale, candidato della sinistra alla presidenza della Regione, quando parla nei suoi tour elettorali nel Reggiano di patto per la salute? Significa questo mettere i malati al centro delle politiche sanitarie della Regione?”.

Alessandra Valentini, segretaria provinciale di Rifondazione comunista, aggiunge: “L’ annunciata chiusura del pronto soccorso di Scandiano non ci sorprende. Si tratta della logica conseguenza delle scellerate scelte di tagli ai bilanci operate dai governi di centrosinistra e destra, delle controriforme degli anni 90 e della volontà bipartisan di privatizzare tutto il privatizzabile. Che  non “sarebbe andato tutto bene” era chiaro, dobbiamo fermare questa spirale di tagli e controriforme sbagliate per rimettere al centro la salute dei cittadini e delle cittadine. Fermare lo smantellamento del servizio sanitario pubblico a partire dalla difesa dei presidi locali è una nostra priorità. Auspichiamo una vasta mobilitazione di cittadini e cittadine, sindacati, partiti e associazioni in difesa del PS di Scandiano. Chiediamo consigli comunali aperti sulla questione  nei comuni della zona ceramiche”.