Guidetti e Bigi (Azione): “Via Emilia bis, diktat ecologico dei Verdi”
REGGIO EMILIA – Ho appreso dalla stampa che il deputato Bonelli (Verdi) ha intimato al candidato presidente delle Regione Emilia Romagna (Pd) Michele De Pascale di fermare il progetto delle via Emilia-bis. Una minaccia, più che una richiesta, nello stile di una forza politica che basa la sua esistenza sul no a tutto ciò che ha a che vedere con la crescita economica.
L’aspetto comico della vicenda si è determinato con l’intervento dei Verdi reggiani, i quali si sono affrettati a declinare le affermazioni di Bonelli, dicendo che la bocciatura della via Emilia-bis da parte di quest’ultimo si riferiva solo al tratto della provincia di Parma, mentre per la Provincia di Reggio i Verdi non sono del tutto contrari, ma soltanto un po’…
Vale a dire che i Verdi reggiani sono d’accordo sul progetto della Via Emilia-bis ma solo da Pieve Modolena e Calerno? Che dire. L’attuale via Emilia è un asse di collegamento che nel tempo si è trasformato in un percorso urbano ininterrotto tra Parma e Reggio con elementi gravi di pericolosità, inquinamento e disagio per chi deve percorrerlo. Dobbiamo ammetterlo: da anni la via Emilia ha cessato la strada statale che fu, in grado di rappresentare un’alternativa all’autostrada ad alto scorrimento.
In sostanza, ci troviamo di fronte all’ennesimo diktat pre-elettorale politicamente strumentale alla ricerca di voti poetico-ideologici, quasi che la tutela del territorio dipendesse dall’opporsi per principio a qualsiasi attività legata al progresso umano, condita dal nostalgismo di chi vorrebbe riportare indietro le lancette della storia, scegliendo la decrescita infelice e una vita di pastorizia e lavoro nei campi.
In questo senso il pensiero corre subito anche alla diga di Vetto e ad altre infrastrutture che, con il favore della lentezza della burocrazia e le indiscriminate opposizioni ideologiche preconcette, hanno rallentato o bloccato progetti come la Cispadana, cioè il nuovo collegamento autostradale Reggiolo-Porto Garibaldi (Ferrara) e la bretella Sassuolo- Campogalliano.
Azione è da sempre favorevole alla realizzazione di opere e infrastrutture indispensabili per lo sviluppo economico e sociale, avendo contemporaneamente di mira la salvaguardia naturalistica del territorio e sostenendo l’obiettivo della drastica riduzione del consumo di suolo e delle aree verdi naturali (e non sterpaglie cresciute per incuria); in questo modo favorendo il recupero e le ristrutturazioni in alternativa alle nuove edificazioni, che poi comportano una svalutazione del patrimonio edilizio esistente.
Tutto questo però non può ostacolare la realizzazione di infrastrutture indispensabili e rinviate solo per i capricci di una minoranza inconsistente. Lo sviluppo sostenibile è obiettivo da perseguire con determinazione, pragmatismo ed equilibrio. La decrescita economica e il ritorno verso la povertà non potranno mai essere la politica di una coalizione progressista, riformista e liberale.
Claudio Guidetti, presidente regionale ER Azione e Claudio Bigi, responsabile provinciale Enti Locali RE Azione