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Spinelli a Signorini: “Smetti di piangere, ti trovo io il lavoro”

16 maggio 2024 | 16:20
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Spinelli a Signorini: “Smetti di piangere, ti trovo io il lavoro”

L’imprenditore ai domiciliari: “Era preoccupato del domani perché si stava costruendo una vita con la sua fidanzata”

REGGIO EMILIA – “Paolo Emilio Signorini era disperato perché gli finiva il lavoro. Gli ho detto: ‘smettila di piangere, te lo troviamo un posto di lavoro'”.

È quanto ha detto Aldo Spinelli, l’imprenditore ai domiciliari insieme al presidente Giovanni Toti, nel corso del suo interrogatorio davanti al giudice Paola Faggioni. Spinelli si riferiva alla promessa fatta al presidente dell’Autorità portuale di trovargli un posto di lavoro a Roma da 300 mila euro. Per l’accusa sarebbe stato una delle tante promesse in cambio di favori che sarebbero stati ottenuto nel porto.

“Siamo 18 dirigenti di cui il più giovane sono io che ho 85 anni, un posto di lavoro te lo troviamo stai tranquillo, non ti preoccupare. Cosa pensi al domani? Pensa a oggi”, ha continuato Spinelli nell’interrogatorio. “Era preoccupato perché si stava costruendo una vita con la sua fidanzata per questo era preoccupato del domani”, ancora.

“Ma io gli ho detto: tu hai lavorato alla Banca d’Italia, al ministero dei Trasporti, hai fatto scuole in Svizzera… Gente come te non se ne trova in giro da nessuna parte professionalmente”.

Spinelli ha detto di Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e attuale ad di Iren, arrestato per corruzione e atti contrari ai doveri d’ufficio nell’inchiesta della procura di Genova che ha provocato un terremoto nella politica ligure, che è una “persona perbene”.

Lo ha fatto mettere a verbale, nell’interrogatorio davanti al gip Paola Faggioni. “Le spese del matrimonio sono l’unica cosa che ho dato a Signorini e mi restituirà entro giugno o luglio del prossimo anno quando prenderà la quattordicesima e avrà gli utili (da Iren, ndr). Ho dato a Signorini i 15.000 euro del matrimonio, non mi ricordo come li ho dati, credo in contanti. Glieli ho dati sicuramente con la promessa che lui mi il restituirà entro luglio di questo anno. Lui è un uomo pubblico”.

Nella corposa ordinanza c’è un lungo elenco di weekend offerti a Monte Carlo, spese per il casinò e regalie, ma lo ‘zar’ del porto genovese precisa: “I gettoni delle fiches se li pagava lui. Lui godeva della mia carta vip. (…) Risultava che quando lui andava a cambiare i suoi soldi li mettevano sulla carta vip. Lo garantisco io. Se vuole i croupier sono testimoni. Lui non si è fatto vedere mai da nessuno. Vede che dico al verità. (…) Il conto corrente a Monte Carlo è limpido come una pasqua”.