Interventi

Le idee per il centro storico di Azione

7 maggio 2024 | 19:19
Share0
Le idee per il centro storico di Azione

Michele Sartori, del direttivo provinciale e comunale del partito, illustra le idee che sono venute fuori dai tavoli di concertazione

REGGIO EMILIAIn questi giorni si sono tenuti i tavoli di concertazione per la costruzione dei programmi. Il direttivo di Azione, con diversi membri, è stato presente a tutti gli eventi che hanno coinvolto tanti cittadini. Vorremmo qui sintetizzare le idee, proposte e priorità di Azione per il Centro Storico di Reggio Emilia.

Tra le tante cose buone fatte dal sindaco uscente e il bilancio positivo del suo governo della città, il centro storico e il commercio purtroppo non possono essere ascritti tra questi successi e le ragioni sono diverse, tra cui una pesante eredità e una gestione priva di visione di medio lungo termine a cui va data una netta discontinuità. Una attenzione che la nuova amministrazione avrà.

I centri storici sono i motori culturali della città e della provincia, nonché la vetrina con cui la stessa città si presenta: un centro storico accogliente, vissuto, ben curato è quello che ogni cittadino vorrebbe per la sua città. Ad oggi il centro di Reggio Emilia soffre maggiormente di problematiche comuni ad altri centri storici limitrofi, ma l’e-commerce non può essere utilizzato come ragione esclusiva ed è un problema che hanno anche a Parma e Modena, dove invece la città storica è più viva e produttiva. 

La futura amministrazione di cui Azione farà parte, avrà tra le priorità del proprio lavoro l’ascolto e il coinvolgimento concreto dei cittadini ecommercianti nell’individuazione delle problematiche e possibili soluzioni da cui poi trarre le necessarie decisioni in un quadro di visione futura complessiva. 

Il primo passaggio sarà la verifica di ogni atto del “mercato coperto” e una decisa revisione dello stato di fatto con l’adozione dei necessari provvedimenti amministrativi e legali per allineare il progetto del mercato coperto alle linee guide del PUG approvato dal Consiglio Comunale, all’interno di un progetto complessivo d’area. Un progetto che deve rispondere ad un bilancio economico, sociale e turistico dell’area di carattere pubblico. Il lavoro dovrà muoversi su due piani distinti: uno a lungo termine e uno a breve termine.

Notiamo che il centro di Reggio soffre di una organica mancanza di infrastrutture dedicate all’accessibilità, intesa come sistema parcheggi e servizi che facilitino l’accesso e la permanenza di chi viene in centro (inclusi depositi biciclette, aree di ricarica per mezzi elettrici, etc). Di fatto la recente estensione della ZTL è un’opera parziale che può essere presa da esempio su come la scorsa amministrazione ha affrontato i temi che impattano la quotidianità: un’azione doverosa, gestita con un metodo sbagliato dato che manca totalmente di una definizione di nuovi spazi e opere che favoriscano l’accesso a costi equi come previsto dalla normativa regionale in materia. 

Decisioni future che dovranno avvenire dopo l’ascolto preventivo e il coinvolgimento dei cittadini e attività economiche residenti. Un metodo di scelta “autorevole e inclusivo e mai arrogante e autoreferenziale”. La realtà è sotto gli occhi di tutti: commercianti scontenti per calo degli introiti, a volte costretti a chiudere o trasferirsi fuori dall’esagono e per i residenti la situazione parcheggi non è migliorata.

Tutto ciò richiede buona presa in carico decisa e risolutiva da parte della futura amministrazione. Azione ritiene che una priorità sia lo studio di fattibilità e realizzazione dei parcheggi sotterranei / parcheggi silos da dislocare nei punti strategici di ingresso al centro storico, oppure il riutilizzo e il rafforzamento di aree dismesse a ridosso dell’esagono da usare a questo fine. In questo senso e con una apposita delibera di Giunta si è espresso il Sindaco uscente Luca Vecchi. Ben venga, ad esempio, l’ampliamento sotterraneo del parcheggio ex CAAM o la riqualificazione di aree dismesse che vedano ad esempio piani interrati per auto e spazi verdi e fruibili in superficie. 

Dovranno anche essere istituiti depositi diffusi di biciclette per evitare furti e aree di ricarica per mezzi elettrici. Solo quando il sistema di fruizione del centro sarà sistemato si potrà parlare di un doveroso ampliamento della ZTL/zona pedonale verso cui non siamo contrari se realizzato con un piano preciso di opere annesse e connesse, anche nel rispetto della legge regionale in proposito e come già detto potrà avvenire nel rispetto della legge regionale in materia di ampliamento ZTL.

Per quanto riguarda chi lavora, notiamo che ormai non ci sono praticamente più aziende presenti. Unica azienda di grosse dimensioni che “resiste” è il Credem con la sede in Via Emilia San Pietro. Negli anni Tribunale, INPS, Agenzia delle Entrate, borsa merci etc. hanno portato le proprie sedi fuoridall’esagono. Il risultato è che durante le ore diurne settimanali il centro è poco frequentato con conseguenti ricadute negative su commercio e altre attività, oltre che un’occupazione degli spazi da parte di persone sbandate. Citiamo a questo proposito un esempio che riguarda Milano, ovviamente con le dovute proporzioni.

L’azienda Campari (leader mondiale nel settore dei liquori con brand come Campari, Aperol etc) ha annunciato che sposterà la sede dell’azienda da Sesto San Giovanni (periferia Nord di Milano) in pieno centro. Questa operazione non sarebbe possibile se il centro di Milano non avesse un’accessibilità importante a costi ragionevoli per ogni tasca, con importanti investimenti fatti in infrastrutture e connettività (linee della metro connesse a parcheggi auto, stazioni per Alta Velocità e aeroporto di Linate). Non è pensabile attuare la stessa modalità (su scala diversa) anche sul centro di Reggio per renderlo più attrattivo? Questa potrebbe essere una idea unitamente ad un rafforzamento delle sedi universitarie in centro.

Risulta esserci anche un problema abitativo importante legato ad un numero consistente di appartamenti sfitti. Da una recente analisi risulta che sul territorio comunale ci siano almeno 3.000 appartamenti sfitti, molti sono in centro storico. La principale causa del perché siano sfitti sta nel fatto che i proprietari non si fidano ad affittarli (morosità, danneggiamenti, sfratti etc.) o per la lievitazione dei costi di ristrutturazione a seguito della esplosione di una bolla speculativa causata dalla iniqua legge del 110%.

La nuova amministrazione, dovrà rivedere il Piano Casa, nel senso che il Comune dovrà favorire il dialogo non solo tra inquilino e locatore ma soprattutto coinvolgere direttamente le associazioni dei proprietari e in particolare delle aziende, dando a quest’ultime la possibilità di mettere a disposizione dei propri dipendenti delle soluzioni abitative in centro, attraverso un percorso autorizzativi preferenziale e incentivato. Pensiamo ad esempio a medici ed infermieri dell’ospedale Santa Maria Nuova, al personale degli organi di Polizia, Professori di UNIMORE e studenti etc. 

Questo circolo virtuoso permetterebbe di ripopolare il centro con persone che risulterebbero referenziate dalle stesse aziende che le assumono e che hanno un reddito stabile. Inoltre, consentirebbe alle stesse aziende e alla Università di avere una maggior appetibilità nell’attirare talenti perché capaci di trovare una soluzione abitativa per che viene assunto e non risiede a Reggio.

Questo introduce anche un altro aspetto importante in un prossimo futuro: nella nuova amministrazione lavoreremo affinché Reggio sia più attraente turisticamente e meglio connessa alle grandi città come Milano e Bologna. Va ricordato che se svuotiamo le piazze dai giovani e dagli avventori dei locali, tali spazi verranno immancabilmente riempiti da persone non con le stesse buone intenzioni. (es spaccio e altre microcriminalità).

Alcune aree del centro storico, specialmente quelle a Nord in lento allargamento, ad una certa ora della sera non sono più sicure e deserte o per lo meno le categorie più fragili non le percepiscono più come sicure. La sicurezza deve essere garantita dallo Stato che ha il monopolio esclusivo dell’uso della forza, mentre la sicurezza non percepita è un problema che riguarda anche e soprattutto la politica e anche il Comune e le istituzioni locali. La prossima amministrazione dovrà chiedere al Governo nazionale con forza un adeguato aumento di organico delle forze dell’ordine e renderle presenti e visibili per scoraggiare la microcriminalità e di conseguenza un riappropriarsi del territorio da parte delle attività e dei residenti.

In questo senso la destra locale anziché strumentalizzare elettoralmente ogni incidente dando la colpa a chi non l’ha, potrebbe con serietà assumersi la responsabilità politica del proprio Governo nazionale che rappresentano e intervenire su di esso per dare sicurezza ai reggiani non a chiacchiere, ma aumentando l’organico delle forze di Polizia e dotarle degli strumenti operativi e legali per agire al meglio. Altro che il Comune, chiedano a Giorgia conto e lo diano ai reggiani.

Al centro storico va poi detto che mancano servizi per i residenti come ad esempio ambulatori medici e pediatrici, oppure servizi agli anziani considerando che gran parte della popolazione residente tende ad invecchiare.  

Mancano spazi per le attività di società o associazioni sportive, zone bimbi attrezzate come in molte città europee, che al momento sono appannaggio delle zone fuori dal centro cittadino. Troppo spesso i residenti del centro storico devono portare fuori i propri figli per poterli permettere di fare attività, eppure luoghi ed infrastrutture ci sono.

Luoghi come i parchi spesso soffrono di una cronica mancanza di manutenzione o di strumenti e spazi per una fruibilità più ampia, pur considerando che è proprio nel centro storico che c’è più bisogno di verde, sia per l’impatto del cambiamento climatico ma dato che la quasi totalità delle case non ha un giardino. Proponiamo, come Azione, un ampliamento e maggior manutenzione del verde e delle aree esistenti, e accordi con associazioni e enti per riportare lo sport in centro storico.

Infine c’è la prospettiva di lungo periodo: le modalità di fruizione dei Centri Storici sono cambiate, sono diverse rispetto al passato e tutti i passaggi sopra lo descrivono bene. 

Come vogliamo che sia il Centro Storico della nostra città tra 5 o 10 anni? Come possiamo guidare la transizione ecologica senza penalizzare chi in centro storico ci vive, lo frequenta, ne usufruisce? Crediamo che questo tema sia assolutamente prioritario e vada prima di tutto affrontato con competenza e con profondità di analisi, in modo di consegnare alla giunta entrante gli strumenti necessari per formulare una risposta politica a questo quesito.

Il centro storico è bello perché fatto di molte anime: residenti, commercianti, visitatori, imprese e professionisti: renderlo fruibile per tutti è un dovere. Il centro storico è il cuore culturale e pulsante della città e ha un valore che supera i confini comunali e assume il ruolo di centro di tutto il territorio reggiano. E Azione lo farà con competenza e preparazione.

​Michele Sartori, direttivo provinciale e comunale di Azione e residente in centro storico