
Sesena: “Facciamo un patto sociale per finanziare il welfare locale”. E sul referendum dice: “Abbiamo raccolto il 25% delle firme”
REGGIO EMILIA – “Vogliamo fare un patto sociale con le imprese, però oneroso, in cui si va a costruire un percorso che tiene insieme la comunità reggiana e in cui anche chi produce ricchezza per se stesso in questo territorio lo deve redistribuire”. Innanzitutto “ai lavoratori e anche in una certa forma finanziando servizi di tutele e di welfare di cui usufruiscono tutti”.
E’ la sfida alle aziende lanciata a Reggio Emilia dal segretario della Cgil Cristian Sesena. “E’ una prova che non vediamo come inattuabile, anche se chiaramente non è da improvvisare, c’è da costruire un percorso con dei tavoli e da fare ragionamenti condivisi. Però è anche vero che un tessuto imprenditoriale forte e vitale come quello del territorio, in una fase complicata come questa, qualche valutazione sul farsi parte attiva dovrebbe iniziare a farlo e la politica a sollecitarlo”, conclude Sesena.
I cittadini reggiani stanno rispondendo con convinzione all’appello della Cgil provinciale di firmare i quattro referendum proposti dal sindacato per un lavoro più sicuro e meno precario. “Ad oggi- fa sapere la responsabile organizzativa del sindacato Marika Todaro- abbiamo raggiunto il 25% delle firme che ci eravamo prefissati(l’obiettivo è di 27.000 per ogni quesito) e continuano le nostre iniziative”.
In particolare nelle aziende si sono svolte ad oggi oltre 500 assemblee straordinarie per spiegare i contenuti dei referendum ai lavoratori e questa settimana sono in programma oltre 40 banchetti in tutta la provincia dove poter aderire alla campagna. Circa 500 firme, infine, sono state raccolte con una piattaforma digitale online, utilizzata per la prima volta dal sindacato reggiano.