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Franco Di Mare, chiesa gremita per i funerali del giornalista

20 maggio 2024 | 15:17
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Franco Di Mare, chiesa gremita per i funerali del giornalista

In tantissimi alle esequie in piazza del Popolo a Roma. L’omaggio al cronista di guerra, conduttore e dirigente morto a 68 anni per mesotelioma

ROMA – Quando intorno alle 13.30 inizia la cerimonia funebre cala il silenzio nella chiesa degli Artisti stracolma per l’ultimo saluto a Franco Di Mare. Il giornalista, che aveva 68 anni, si è spento lo scorso 17 maggio per un mesotelioma, forse causato dalle particelle d’amianto respirate durante i tanti servizi nelle zone di guerra, che aveva raccontato per la tv pubblica, la Rai, che però l’aveva abbandonato non dando seguito alla sua richiesta di ottenere il cosiddetto “stato di servizio”, ossia la certificazione delle missioni effettuate per ricostruire la diagnosi e chiedere eventuali danni.

In chiesa presenti anche numerosissimi i colleghi del mondo Rai, da Mario Orfeo a Francesco Giorgino, da Bruno Vespa a Michele Mirabella. Tanti anche i giornalisti di diverse testate e gli esponenti politici. Presenti l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio e il direttore generale Giampaolo Rossi.

”Lo ricorderemo come un grande amico, che amava la cucina, amava cucinare, lo sapeva fare da vero chef, ricorderemo il suo amore per la tavola, che era stare insieme con le persone. Un uomo capace di andare controcorrente, con una forte personalità ironica con la quale ha scherzato anche nei momenti più seri della malattia. Ha sempre avuto una battuta, sdrammatizzando, cercando di portare leggerezza per non aggravare e non pesare con questa sua gentilezza d’animo”.

Così don Walter Insero, rettore della Basilica Santa Maria in Montesanto, nel corso dell’omelia, durante le esequie. Un uomo “sempre elegante, fino alla fine”, ”un uomo generoso che esprimeva un senso di affetto protettivo verso gli altri. Anche se conosceva qualcuno da poco, se capiva che c’era bisogno, era un uomo profondamente generoso”. Di Mare “mai disperato, ha affrontato la battaglia” della sua malattia “con dignità e forza, ha dato coraggio lui per non pesare, anche con un filo di voce”.