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Suicidio assistito, ricorso al Tar del governo contro delibera Emilia-Romagna

18 aprile 2024 | 20:07
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Suicidio assistito, ricorso al Tar del governo contro delibera Emilia-Romagna

Depositato il 12 aprile. Castaldini (Fi): “Era la strada corretta”. Bonaccini: “”Il governo ci boicotta, difenderemo un diritto”

BOLOGNA – Il Governo Meloni ha fatto ricorso al Tar contro la Regione Emilia-Romagna sul suicidio assistito, imboccando dunque la stessa strada intrapresa dalla consigliera regionale Fi Valentina Castaldini. E’ la stessa azzurra a rendere noto che il 12 aprile, la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute hanno depositato al Tar dell’Emilia-Romagna un ricorso contro la Regione Emilia Romagna, “e in particolare contro la direzione sanitaria Salute della persona, per chiedere l’annullamento delle delibere di giunta che davano attuazione al suicidio medicalmente assistito nella nostra Regione”.

Le motivazioni, riportate nelle oltre 20 pagine del documento come ricorda Fi, “evidenziano la carenza assoluta di potere dell’ente di viale Aldo Moro in merito al tema, e la contraddittorietà e l’illogicità delle motivazioni introdotte nelle linee guida inviate alle aziende sanitarie per la gestione del suicidio medicalmente assistito”.

Soddisfatta Castaldini per la decisione dell’esecutivo Meloni, arrivata un po’ di sorpresa: “Sono molto contenta che il governo, con questo atto formale, confermi e rafforzi il lavoro di questi mesi, che mi ha portato a depositare un analogo ricorso lo scorso marzo. L’esecutivo ha ritenuto che la strada del ricorso che ho aperto fosse quella corretta e che ci fossero tutti gli estremi per annullare le delibere, come ho sempre sostenuto”.

Lo scorso febbraio la giunta regionale guidata da Stefano Bonaccini aveva approvato due delibere per l’accesso al fine vita e inviato alle aziende sanitarie le linee guida per la gestione delle richieste di suicidio medicalmente assistito. Fin da subito Castaldini aveva puntato il dito contro “l’eccesso di potere perpetrato dalla giunta Bonaccini, che così facendo eludeva di fatto la discussione (e il voto) in Assemblea legislativa, per evitare di spaccare il gruppo del Partito democratico”.

Da qui, il ricorso al Tribunale amministrativo emiliano romagnolo, una strada intrapresa ora anche dal governo. “La soddisfazione- aggiunge Castaldini- è amplificata dal fatto che il fronte di coloro che ritengono che il modo di procedere della Regione sia giuridicamente discutibile e politicamente scorretto si allarga e arriva fino alla massima istituzione del governo. Questo rafforza una battaglia che non è solo giuridica, ma anche di difesa dei principi etici e democratici fondamentali”.

Bonaccini: “Il governo ci boicotta, difenderemo un diritto”
Durissima la reazione di Stefano Bonaccini al ricorso del Governo sul suicidio assistito. Il Governo Meloni “anziché preoccuparsi di dare una legge al paese e alle persone che vivono in condizioni drammatiche- scrive il governatore e presidente Pd sui social- sceglie addirittura di boicottare l’Emilia-Romagna che attua la sentenza dalla Corte Costituzionale”.

Per la destra “non basta negare un diritto alle persone sancito dalla Corte: per loro è preferibile che un paziente in condizione di fine vita debba rivolgersi ad un tribunale per vedersi riconosciuto quanto la Consulta ha finalmente sancito”. Con questo, secondo Bonaccini, “si è passato il limite. Non solo si negano i diritti delle persone riconosciuti dalla Corte costituzionale, ma si fa battaglia politica sulla pelle di pazienti che si trovano in condizioni drammatiche”.

L’Emilia-Romagna, fa sapere infine il dem, “difenderà i propri atti e soprattutto il diritto di un paziente in fine vita a decidere per sè, senza dover chiedere il permesso al Governo e alla destra”.