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Parmigiano Reggiano, il consuntivo 2023 chiude in utile

9 aprile 2024 | 16:03
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Parmigiano Reggiano, il consuntivo 2023 chiude in utile

Il presidente Bertinelli: “Non possiamo più pensare di produrre una quantità di Parmigiano Reggiano non in linea con la capacità dei mercati di assorbirla, senza correre il rischio di svalorizzare il prodotto”

REGGIO EMILIA – L’assemblea generale dei consorziati del Parmigiano Reggiano, oggi al Classic Hotel di Reggio Emilia, ha approvato a larga maggioranza (98,6% dei consensi) il bilancio consuntivo 2023: si è chiuso con un totale di ricavi di 68.296.447 euro (contro i 54.392.257 del 2022), un totale di costi di 68.157.425 euro (54.278.508) e, dunque, un utile di esercizio di 139.022 euro (113.749 nel 2022).

L’assemblea ha previsto inoltre un momento di discussione aperto anche ai produttori di latte, centrato sul tema ‘Piano regolazione offerta’. La riunione è stata dunque l’occasione sia per fare un bilancio del 2023, anno in cui è stata immessa sul mercato la produzione più alta della Dop, in un contesto legato alle incertezze macroeconomiche causate dai conflitti internazionali e al trend inflattivo che ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie, sia per definire la proposta per il Piano regolazione offerta 2026-2031, con l’obiettivo di “dare continuità nei prossimi anni alle condizioni di equilibrio della produzione che si sono riaffermate dalla seconda metà del 2023”, segnalano dal Consorzio.

Ha detto Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano: “Il 2023 rimarrà nella storia del Consorzio anche e soprattutto perché è un anno che ci ha insegnato tante lezioni. La prima è senz’altro l’importanza della programmazione dell’offerta. Non possiamo più pensare di produrre una quantità di Parmigiano Reggiano non in linea con la capacità dei mercati di assorbirla senza correre il rischio di svalorizzare il prodotto. Si è quindi compresa l’importanza di rispettare il piano produttivo. Il Consorzio si è attivato già da diversi anni per offrire un’alternativa attraverso la pratica della scolmatura. Il Consorzio dovrà inoltre utilizzare le sue risorse non solo nelle funzioni di tutela e vigilanza, ma anche per investire sulla crescita nei mercati esteri, che rappresentano il futuro della nostra Dop. Ciò impone una partnership sempre più forte tra i produttori e quei commercianti che dispongono di una rete vendite e della forza per affrontare i mercati internazionali. È evidente come, in questo scenario, gli USA svolgano un ruolo fondamentale, e il perché siamo particolarmente preoccupati dal risultato delle elezioni di novembre, in cui rischia di prevalere una politica di protezionismo”.