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Cronaca
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Mafie, il festival della legalità indaga sul cybercrime

4 aprile 2024 | 14:21
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Mafie, il festival della legalità indaga sul cybercrime

Sono 12 gli appuntamenti che si terranno dall’8 al 12 aprile con un focus sull’evoluzione digitale della criminalità organizzata

REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia, provincia d’elezione della ‘ndrangheta al nord, ritorna il festival della legalità “Noi contro le mafie”. La manifestazione promossa dalla Provincia di Reggio e 28 Comuni del territorio con la direzione scientifica dell’esperto di criminalità organizzata Antonio Nicaso è giunta quest’anno alla 13esima edizione e si svolge dall’8 al 14 aprile. Sono in particolare 12 gli appuntamenti in calendario che, nei mesi scorsi, sono stati preceduti da altre 25 iniziative (per un totale di 37) di cui 17 sparse per la provincia, che hanno coinvolto circa 2000 studenti di 22 scuole.

Il filo conduttore del festival riguarda l’evoluzione tecnologica delle mafie, con sette appuntamenti dedicati che riguardano tra l’altro l’intelligenza artificiale, il cosiddetto “cybercrime” e la trasformazione dei sodalizi criminali nell’era digitale per essere ancora più invisibili e sfuggenti. Nel pomeriggio del 12 aprile, inoltre, sarà presentato uno studio “predittivo” che, a partire dai dati economici di un territorio, ne valuta la vulnerabilità alle infiltrazioni nel tessuto produttivo.

La mattina dello stesso giorno, invece, si confronteranno in un dibattito il comandante generale dei Carabinieri Teo Luzi e Nicola Gratteri, procuratore capo di Napoli. La cerimonia di apertura del festival si terrà al teatro “Cavallerizza” di Reggio, mentre la serata conclusiva nel Comune di Castellarano. Il presidente della Provincia Giorgio Zanni parla di rinnovato impegno del territorio per la legalità e la vicepresidente Elena Carletti di “un festival semipermanente che fa un importante lavoro di semina”.

Infatti, aggiunge Carletti, “combattiamo le mafie come istituzioni attraverso i protocolli, ma anche con la formazione delle nuove generazioni”. Per Rosa Frammartino, responsabile educational dell’evento, questo è ormai diventato “un’esperienza educativa di pedagogia civica”.