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Flash mob per Julian Assange davanti ai musei civici

5 aprile 2024 | 19:55
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Flash mob per Julian Assange davanti ai musei civici

Domenica, dalle 16 alle 18, davanti ai musei civici, per chiedere la liberazione del giornalista-editore, fondatore di WikiLeaks

REGGIO EMILIA – “Libertà per Julian Assange”. Con questo grido i cittadini e le cittadine del movimento Free Assange Reggio Emilia domenica prossima, dalle 16 alle 18, saranno in piazza, davanti ai musei civici, per chiedere la liberazione del giornalista-editore, fondatore di WikiLeaks.

Nel 2010 WikiLeaks pubblicò migliaia di documenti, compresi video, che svelavano i crimini operati dall’esercito statunitense durante le guerre in Iraq e in Afghanistan,   che si aggiungono   alle torture disumane praticate nei campi di prigionia di Guantanamo e Abu Grhaib, come già denunciato in precedenza.

Da quel momento Assange è stato attaccato, denigrato, ingiustamente accusato di azioni infamanti al fine di isolarlo, fino a privarlo della sua libertà. L’11 aprile 2019 è stato arrestato e prelevato a forza dalla polizia britannica nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dov’era stato come rifugiato politico dal giugno 2012 per evitare la sua estradizione negli USA.

Da oltre quattro anni si trova   in una cella di isolamento totale nel carcere di Belmarsh, senza processo né accuse. Una detenzione arbitraria, come l’ha definita il Gruppo di Lavoro sulla Detenzione Arbitraria dell’Onu.  Il 17 giugno 2022 è stato firmato l’ordine di estradizione verso gli Usa dove Assange rischia il carcere a vita per aver rivelato al mondo la verità. In sostanza si vuol far pagare un caro prezzo a chi ha svelato i crimini, mentre chi li ha commessi rimane impunito.

Scrive il Movimento Free Assange: “Adesso siamo in una fase cruciale dell’incredibile vicenda giudiziaria: se gli Usa daranno le garanzie richieste dall’Alta Corte britannica – no condanna a morte, no discriminazione in quanto cittadino australiano,  equo processo, per Julian potrebbe essere la fine. E’ evidente, infatti, che ogni garanzia potrà essere aggirata. Basti pensare che Assange, quand’era rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador, era stato spiato durante i colloqui con i suoi avvocati e gli erano stati sottratti documenti inerenti la sua strategia difensiva. Altro che equo processo”.

Conclude il Movimento: “Continuiamo a mobilitarci chiedendo a gran voce che Assange sia liberato, perchè salvare lui significa salvare la democrazia. Senza libertà d’espressione non c’è democrazia possibile. Siate con noi domenica, 7 aprile”.