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Escort, champagne e cene eleganti, la dolce vita degli indagati

16 aprile 2024 | 17:21
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Escort, champagne e cene eleganti, la dolce vita degli indagati

Sono i regali che avrebbero ricevuto da Enrico Benedetti i 5 pubblici ufficiali (due sono militari) finiti nell’inchiesta Leonida

REGGIO EMILIA – Escort sudamericane, champagne, pranzi, cene e soggiorni in hotel. Sono i regali che avrebbero ricevuto dall’imprenditore Enrico Benedetti di Bibbiano, finito ai domiciliari, i cinque pubblici ufficiali (due sono militari) che sono stati indagati all’interno dell’inchiesta Leonida della procura di Reggio Emilia. Secondo l’accusa sarebbero stati offerti per ottenere affidamenti diretti alla sua azienda (la Ecologia Soluzione Ambiente) nel campo dello smaltimento dei rifiuti.

Nella lista rientrano anche pacchi di natale, pranzi all’interno della sede aziendale di Esa e cene “eleganti” con la compagnia di escort.

Luigi Brindisi, civile impiegato nel sito di noceto dell’Aid- Agenzia Industrie difesa- era ad esempio un tifoso del Parma calcio e si faceva regalare i biglietti (valore 330 euro) dall’imprenditrice reggiana Giorgia Iasoni, vicepresidente di Esa e moglie del “re dei parcheggi” Filippo Lodetti Alliata. Nella scorsa stagione, al termine della partita con il Cosenza- nel campionato di Serie B- Brindisi, Iasoni e il presidente della squadra avversaria andarono poi tutti a pranzo insieme.

A giugno e a settembre del 2023 il colonnello dell’esercito Luca Corrieri, in servizio nel sito Aid di Noceto, tenne in quella sede due eventi e ne addebitò il catering (3.657 euro in totale per i servizi offerti dalla pasticceria “Peccati di gola”) alla Ecologia soluzione ambiente. In un’occasione il militare prese parte ad una cena a casa di Benedetti con due escort e ottenne inoltre la promessa di un “evento riservato” con altre due.

Accettò in dono anche due casse di prosecco e una scatola natalizia. Per quanto riguarda Iasoni, il Gip Luca Ramponi parla di una figura “maggiormente defilata che si è principalmente prestata a procurare all’ingenger Brindisi i biglietti del Parma Calcio da costui desiderati”.

Tuttavia “non vi sono elementi univoci che indichino la stessa come effettivamente consapevole di voler così contribuire alla retribuzione illecita del funzionario nè che fosse stata messa aparte davvero degli altri accordi corrruttivi”. Per il giudice dunque, nei confronti di Iasoni, “non può dirsi raggiunta la prova indiziaria grave”.