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Cna chiede più tutele per gli autoriparatori

24 aprile 2024 | 11:51
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Cna chiede più tutele per gli autoriparatori

Andrea Corti, presidente regionale Cna Carrozzieri ha incontrato i parlamentari emiliani a Parma: “C’è l’impegno a trovare soluzioni”

REGGIO EMILIA – “In Italia si stima che esistano circa 14.000 piccole o micro-carrozzerie, mentre dall’altra parte sono solo tre le grandi compagnie che definiscono il mercato assicurativo italiano: una concentrazione di potere sproporzionata che sfocia in una forma di pressione sulle piccole imprese, in un rapporto economico fortemente sbilanciato”.

Queste le parole di Andrea Corti, Presidente Regionale dei Carrozzieri, al tavolo di confronto organizzato da Cna Servizi alla Comunità di Parma (Mestieri Carrozzieri e Meccatronici), al quale sono stati presenti i parlamentari eletti nel nostro territorio: Laura Cavandoli (Lega), Silvia Fregolent (IV), Ilenia Malavasi (PD), Elena Murelli (Lega) e Fabio Petrella (FdI), che si sono confrontati con il Presidente di CnaParma Paolo Giuffredi, il direttore Andrea Allodi, il presidente regionale di Mestiere Carrozzieri Andrea Corti e il Presidente Provinciale Cna Mestiere Carrozzieri Mirco Bottazzi.

Un’occasione di confronto al termine del quale tutti i parlamentari si sono impegnati a portare i temi, prima in commissione, e poi in aula, per trovare soluzioni che non penalizzino la categoria dei carrozzieri ma soprattutto i cittadini.

cna

Da anni Cna si batte per eliminare i problemi che si sono creati a seguito dei contratti con cui le assicurazioni “vincolano” i clienti alle carrozzerie convenzionate in caso di sinistro. In seguito alla bocciatura degli emendamenti al Ddl concorrenza, che avrebbero dovuto garantire la correttezza delle pratiche assicurative e benefici economici per gli assicurati, l’Associazione ha richiesto un tavolo di confronto.
“Come portavoce regionale delle Carrozzerie Cna – commenta Andrea Corti – mi ritengo soddisfatto dell’incontro e del ruolo che l’Associazione ha avuto come promotrice del confronto. È da decenni che si discute su questi temi ma ora bisogna fare dei passi in avanti, garantendo la libertà delle imprese e dei cittadini dalla morsa delle assicurazioni”.

Il focus del dibattito ha riguardato le clausole contrattuali in ambito RC Auto con cui le Assicurazioni, attraverso sconti irrisori (4-5%) sul premio, “obbligano” la riparazione presso una carrozzeria convenzionata, pena un’ingiusta applicazione di franchigie e scoperti.

La legge 124 comma 11-bis del 2017 all’interno del DDL concorrenza sancisce: “Resta ferma per l’assicurato la facoltà di ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato avvalendosi di imprese di autoriparazione di propria fiducia abilitate ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 122, questo la legge dice e questo ci aspettiamo che venga rispettato. Le compagnie non hanno il diritto di contrattualizzare il sinistro Rc Auto né tantomeno obbligare l’automobilista a rivolgersi a carrozzerie convenzionate, minacciandolo con costi da sostenere o franchigie da pagare qualora non lo facesse. Siamo di fronte a una vera distorsione del mercato, dove chi è chiamato a risarcire i danni decide come e quanto pagarli, a scapito delle imprese del comparto riparazione e della libertà di scelta dell’automobilista di rivolgersi al proprio riparatore di fiducia”.

“Altro argomento rilevante – prosegue il presidente Corti – è quello della riparazione antieconomica. Il parco macchine in Italia è vetusto, le compagnie stabiliscono che una macchina di più di 12 anni valga 1.500 euro di media. Chiediamo di poter rivalutare il valore del mezzo ritenuto antieconomico, considerando il servizio che la vettura svolge per il proprietario, vecchia o nuova che sia. Tra l’altro, alla valutazione del mezzo non corrisponde mai un adeguamento del prezzo della RCA che nel calcolo del premio classifica il veicolo come nuovo, mentre nel momento in cui deve essere riparato, lo considera vecchio. Non è giusto”.