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Asp, conti in pari dopo gli anni neri del Covid

2 aprile 2024 | 16:46
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Asp, conti in pari dopo gli anni neri del Covid

Si stimano ricavi per 41,9 milioni, a fronte di costi per 40,2. La differenza (1,7 milioni), una volta detratte le tasse, porta persino ad un modestissimo utile (50 euro circa)

REGGIO EMILIA – Dopo gli anni bui della pandemia e della crisi energetica (scoppiata nel 2022 e seguita ancora con attenzione) l’Asp “Città delle persone” di Reggio Emilia prevede di chiudere l’esercizio 2024 con i conti in equilibrio. E’ quanto si legge nella delibera del bilancio di previsione approvata dai vertici della società lo scorso 25 marzo. In dettaglio si stimano ricavi per 41,9 milioni, a fronte di costi per 40,2. La differenza (1,7 milioni) una volta detratte le tasse porta persino ad un modestissimo utile (50 euro circa).

Dalle tabelle emerge poi che per quanto riguarda le rette agli utenti, gli adeguamenti alla normativa regionale dovrebbero portare introiti per 27,5 milioni, in aumento rispetto al valore stimato a consuntivo 2023 di 26,3 milioni. Quest’anno poi i servizi offerti dall’Asp sulla base di contratti di servizio con il Comune, Fcr e Ausl sono “a pieno regime e tutti a disposizione della cittadinanza”.

Nell’elenco rientra l’assistenza residenziale ad anziani non autosufficienti, autosufficienti e dimessi da strutture psichiatriche che viene svolta in otto strutture, di cui sette accreditate e una- l’attuale casa di riposo, collocata nel centro storico cittadino presso l’Omozzoli Parisetti- no. I posti letto totali sono 520 per i ricoveri definitivi e cinque per quelli temporanei.

A febbraio, infatti, sono tornati ad essere “occupabili” anche i cinque posti che in precedenza erano riservati ad eventuali quarantene da covid. L’Asp gestisce inoltre 19 appartamenti protetti per l’assistenza residenziale ad anziani e cinque centri diurni. Le attività di supporto ai disabili sono svolte in due strutture (una residenziale e una semiresidenziale), rispettivamente per 18 e 16 utenti, a cui si aggiungono sette appartamenti collocati in due condomini abitativi per disabili con differenti gradi di autonomia.

Per i minori sono attive invece tre comunità educative residenziali gestite direttamente e un servizio diurno familiare. Inoltre un centro educativo pomeridiano e un ulteriore centro multi servizi diurno per minorenni con disabilità seguiti dai servizi Ausl di neuropsichiatria infantile. Il 2024 sarà anche l’ultimo anno del progetto “Care Leavers”, rivolto a neo maggiorenni che vivono al di fuori della famiglia d’origine e che sono stati seguiti dai servizi in seguito ad un provvedimento dell’autorità giudiziaria, mentre prosegue l’accoglienza (in due strutture) dei minori stranieri non accompagnati.

L’azienda di servizi alla persona, infine, coordina un progetto di cohousing rivolto a famiglie in condizioni di fragilità individuate dal Comune e supportate da apposito personale educativo. I quattro nuclei coinvolti (il massimo di quelli previsti) sono alloggiati nei locali di una comunità educativa chiusa nel 2017.