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25 Aprile, Zanni contro Della Capanna: “Idiozie”

25 aprile 2024 | 17:12
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25 Aprile, Zanni contro Della Capanna: “Idiozie”

Dura replica, dal palco di Casa Cervi, del presidente della Provincia alle affermazioni del presidente dell’ordine degli avvocati che aveva commentato un post di Tarquini

GATTATICO (Reggio Emilia) – “Volevo salutare anche il presidente degli ordine degli avvocati di Reggio Emilia (Enrico Della Capanna, ndr) perché è riuscito a dire: ‘Ci siamo liberati del fascismo, ma dobbiamo ancora liberarci degli antifascisti’. Questo è un saluto a chi vuole liberarci dell’antifascismo ed è la risposta alle idiozie che si è permesso di dire il giorno del 25 Aprile”.

Il presidente della Provincia, Giorgio Zanni, ha replicato duramente, dal palco di Casa Cervi, davanti a 10mila persone, al presidente dell’ordine degli avvocati, Enrico Della Capanna, che aveva commentato il post del candidato sindaco del centrodestra, Giovanni Tarquini, scrivendo: “Del fascismo ci siamo liberati nel 1945, ma nel 2024 non ci siamo ancora liberati dell’antifascismo. Dovremmo cercare di liberarcene”.

Le parole di Tarquini, che aveva augurato buon 25 Aprile ai reggiani glissando sull’antifascismo e parlando genericamente “di odiosa e violenta occupazione straniera del nostro paese” e della Capanna sono riecheggiate spesso nei discorsi di chi è intervenuto dal palco che si è occupato anche di altri temi. Vediamoli.

La Soliani: “La nostra Resistenza oggi si chiama Europa e si chiama educazione delle nuove generazioni”
Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Cervi, ha detto: “Buon 25 Aprile a tutta l’Italia. Gli auguri li facciamo anche se c’è qualcuno, che pure occupa alte cariche della Repubblica, che vede ancora il 25 Aprile nella nebbia. Vogliamo ricordargli che la Repubblica è nata il 25 aprile, che la Costituzione è antifascista e l’Italia è antifascista. La storia è andata in questa direzione. Vorrei però ricordare che la Liberazione non è per sempre, ma lo è se ogni generazione si prende le sue responsabilità e mantiene vivo quel sogno. Nessuna generazione può prendersi il tempo e lo sfizio di stancarsi ed essere indifferente. Ci vuole gente che sappia resistere. La nostra Resistenza oggi si chiama Europa e si chiama educazione delle nuove generazioni”.

Prodi: “I nuovi nazionalismi e i nuovi fascismi arrivano impadronendosi adagio, adagio, di tutto”
Romano Prodi ha affrontato invece il tema dell’Europa: “Siamo in un mondo terribilmente diverso da quello di pochi anni fa. Cina e Stati Uniti stanno dividendo il pianeta in due e c’è bisogno dell’Europa che faccia da arbitro e noi negli ultimi tempi non abbiamo più avuto un’Europa così. Abbiamo avuto la guerra in Ucraina e non siamo riusciti a fare da mediatori. Questo perché deve finire il diritto di veto all’interno della Ue. Noi, se continuiamo così, rischiamo di essere quelli che scrivono il menu, ma a tavola poi si siedono i cinesi e gli americani. I nuovi nazionalismi e i nuovi fascismi arrivano impadronendosi adagio, adagio, dei media e dalla giustizia. Della sanità, facendole mancare i soldi adagio, adagio. Assistiamo al rischio di una morte lenta della democrazia e dello stato sociale”.

Bonaccini: “Quando non distingui gli assassini di Hamas dalla maggior parte della popolazione palestinese, rischi di diventare il peggior nemico del tuo paese”
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha ricordato le guerre che stanno insanguinando Europa e Medioriente: “Questa mattina sono salito a Marzabotto, così come ogni anno vengo a Casa Cervi. Guido una Regione che è stata la più martoriata dalla follia nazifascista. Abbiamo il dovere di ricordare. Sono nato nel 1967 e pensavo di rimanere, fino alla fine dei miei giorni, parte della prima generazione che non avrebbe mai conosciuto l’orrore delle guerre. Invece vediamo la guerra in Ucraina e la ripresa del conflitto mediorientale. Va difeso il diritto di difendersi di Israele, ma, quando non distingui gli assassini di Hamas dalla maggior parte della popolazione palestinese, rischi di diventare il peggior nemico del tuo paese. E’ incredibile che, ancora, alcuni non riescano a pronunciare la parola antifascismo. E’ la Costituzione che è antifascista. Ci vuole pietà per ogni caduto, ma guai a mettere sullo stesso piano chi ha perso la vita per combattere un regime assassino e i ragazzi partigiani che hanno combattuto per la libertà”.

I saluti sarcastici di Giorgio Zanni
Il presidente della Provincia, Giorgio Zanni, ha rivolto sarcastici saluti a una serie di persone: “Volevo salutare i membri del nostro governo che faticano a dire la parola antifascista. Oggi, qui, siamo in 15mila, tutti orgogliosamente antifascisti. Un saluto al ministro Sangiuliano, che ho avuto l’onore di ospitare qualche giorno fa, che ne ha approfittato per uno show elettorale in cui ha cercato di riscrivere la storia nel ricordo di Rolando Rivi e per attaccare l’Anpi davanti a una chiesa. Per cercare di riscrivere la storia raccontando panzane. Un saluto anche alla vicedirettrice del Tg1, perché è riuscita nella clamorosa impresa di confondere le conquiste ottenute dalle donne, chiamando un delitto l’aborto anche se, quelle che scelgono di esercitarlo, lo fanno con la morte nel cuore. Volevo salutare anche il presidente degli ordine degli avvocati di Reggio Emilia (Enrico Della Capanna, ndr) perché è riuscito a dire: ‘Ci siamo liberati del fascismo, ma dobbiamo ancora liberarci degli antifascisti’. Questo è un saluto a chi vuole liberarci dell’antifascismo ed è la risposta alle idiozie che si è permesso di dire il giorno del 25 Aprile”.

Vecchi: “Un saluto e un abbraccio ad Antonio Scurati”
Il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, ha preferito concentrarsi sui partigiani caduti: “E’ giusto ricordare i 626 caduti nelle nostre terre che hanno dato la vita per consentire di essere qui oggi. Il fascismo ha chiuso i sindacati, i giornali, ha creato il partito unico, si è alleato con il nazismo, ha deciso di uccidere le migliori coscienze libere di questo paese: da Giacomo Matteotti, ai fratelli Rosselli, fino qui a Casa Cervi. Il fasciscmo e il nazismo sono responsabili delle più efferate delle stragi: da S.Anna di Stazzema a Marzabotto. Abbiamo un governo democraticamente eletto che, ogni giorno, si dedica a rimozioni, dimenticanze e polemiche e a praticare una strategia ben precisa per incidere sul senso comune e per rompere una storia e scriverne un’altra per allontanarsi dai valori della nostra Costituzione. Voglio rivolgere un saluto e un abbraccio ad Antonio Scurati, perché quello che è accaduto non è soltanto un episodio grave in sé, ma la spia evidente che si è rotto un rapporto fra l’esercizio del potere e la libertà di pensiero. Questa terra ha saputo essere una terra resistente, accogliente e solidale. Una terra di pace. Oggi non possiamo non dire una parola sul fatto che le guerre sono tornate alle porte dopo decenni di pace. Il popolo ucraino ha il diritto di vivere in pace e di riavere indietro i territori sottratti dai russi e a Gaza abbiamo il dovere di chiedere il cessate e di permettere al popolo palestinese di vivere nella sua terra, pur prendendo le distanze da ogni forma di terrorismo”.

Landini: “La battaglia per la democrazia e la Costituzione passa anche attraverso il lavoro che deve essere un diritto”
Maurizio Landini: “Se il nostro paese ha sconfitto il nazismo e il fascismo bisogna ricordare il ruolo e la funzione del movimento dei lavoratori che è stato fondamentale, a partire dagli scioperi che furono fatti nel ’44. Quando, allora, scioperare, significava rischiare la vita. Non è un caso che la nostra Costituzione abbia introdotto il diritto di sciopero. La democrazia è governo del dissenso e del conflitto, altrimenti non è democrazia. Io percecepisco paura e insicurezza nei luoghi di lavoro. Vedo rassegnazione. Credo che in una giornata come oggi non possiamo limitarci a dire che siamo antifascisti. Dobbiamo esserlo sempre. Quando oggi si dice che c’è il rischio di un revisionismo storico, non è che c’è qualche storico ha perso la testa. Chi oggi fa il revisionsimo non è uno storico, ma sono quelli che sono al governo. Non si può accettare quello che si dice in giro su fascismo sociale e buono. Di fascismo buono non ce n’è mai stato, perché il fascimo contiene sempre un elemento di fondo di violenza. I fascisti e i nazisti hanno fatto stragi drammatiche, ma ne hanno fatte anche dopo nel nostro paese: piazza Fontana, piazza della Loggia, l’Italicus, la strage di Bologna. Chi ha difeso la democrazia, nel nostro paese, sono stati gli antifascisti e il movimento dei lavoratori. La battaglia per la democrazia e la Costituzione passa anche attraverso il lavoro che deve essere un diritto. Il diritto di avere uno stipendio che mi permetta di vivere, cosa che oggi non avviene, e di avere un lavoro che non sia precario e sotto ricatto”.