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Superbonus 110%: 200 cantieri a rischio in provincia

5 marzo 2024 | 12:15
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Superbonus 110%: 200 cantieri a rischio in provincia

L’osservatorio Cna evidenzia lo stallo che si è creato nel 2023: a rischio 40 condomini. Ricciardi: “Il rischio contenziosi è grave, ma lo è di più che a rimetterci siano imprese e cittadini”

REGGIO EMILIA – Ben 450 cantieri attivati con il Superbonus 110% ancora aperti sul territorio provinciale per un totale lavori che supera i trecento milioni di euro. Il 60% è stato aperto nel 2021 e 2022, il restante 40% riguarda pratiche aperte a inizio 2023. I numeri dell’Osservatorio Cna Reggio Emilia parlano chiaro: il superbonus è finito per il legislatore che con il Decreto-legge 212/2023 ha negato la proroga alla cessione dei crediti, ma non nella realtà, con imprese committenti e cittadini nell’abisso dell’incertezza.

Infatti, sono poco meno di duecento i cantieri “incagliati” dalla decisione del governo (per circa 120 milioni di euro di lavori); una quarantina riguardano condomini. Di questi, una ventina sono nel comune capoluogo, tre nell’area montana, tre in Val d‘Enza. Poi ci sono due cantieri importanti a Castellarano e a Novellara. Cantieri che dal primo gennaio 2024 beneficiano della detrazione al 70 per cento e non più al 110; cantieri, quindi, a rischio STOP e di contenzioso.

“Il rischio di contenziosi è altissimo, – afferma Stefano Ricciardi, responsabile CNA Costruzioni Reggio Emilia – è molto elevato perché, da una parte l’impossibilità di cedere il credito ha creato difficoltà e rallentamenti per tante imprese, dall’altra la differenza imposta dal legislatore dovrebbero pagarla i proprietari delle abitazioni che potrebbero portare in giudizio le imprese edili per dimostrare che la mancata conclusione è dovuta a ritardi nell’esecuzione dei lavori. Un vero caos, che potrebbe intasare tribunali già oberati di cause giudiziarie, ma che soprattutto penalizza le imprese e i cittadini.”

La situazione è complessa: il persistente blocco delle cessioni, l’assenza di soluzioni per i crediti incagliati e la mancata proroga per i condomini hanno creato tensioni e dispute. Anche sul nostro territorio provinciale dove le aziende coinvolte in questi cantieri sono oltre novecento e gli addetti sono molti di più. Molti lavori continuano a singhiozzo, le finiture spesso non vengono finite, e chi ci rimette è l’utente finale, ovvero il cittadino.

“Il superbonus – continua Ricciardi – negli ultimi tre anni ha rappresentato un grande volano per il settore edile ma anche per l’economia provinciale. Il contesto che si è venuto a creare da un anno a questa parte avrà un costo sociale non indifferente. Pensiamo agli ammortizzatori sociali necessari ad alcune imprese per sopravvivere o ai posti di lavoro che andranno persi in un settore strategico per lo sviluppo del paese”.

Ad esempio, l’efficientamento energetico degli edifici residenziali resta un obiettivo dell’Unione Europea e dovrà proseguire nei prossimi anni anche senza superbonus 110 per cento perché è fatto noto il bisogno di rigenerazione di gran parte del patrimonio edilizio italiano e reggiano.

“Decida il Governo con quali modalità e incentivi intervenire – conclude il responsabile di Cna Costruzioni – l’importante è che ci venga risparmiata la continua incertezza con le regole del superbonus che sono cambiate numerose volte, lasciando migliaia di imprese e cittadini in grande difficoltà”.