Editoriali

Piatto ricco, mi ci ficco: il campo largo a Reggio Emilia

2 marzo 2024 | 17:31
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Piatto ricco, mi ci ficco: il campo largo a Reggio Emilia

La santa alleanza che va da Azione ai centri sociali, passando per il M5S, potrebbe vincere già al primo turno, ma poi a Massari toccherà allargare il tavolo di giunta e i cda delle partecipate

REGGIO EMILIA – Piatto ricco, mi ci ficco. Si potrebbe anche descrivere con questa battuta il campo largo che sta costruendo il Pd a Reggio Emilia. Alla fine, a quanto pare, nessuno vuole stare fuori da questa santa alleanza contro il centrodestra. Oddio, visto come si stanno dividendo dall’altra parte, qualcuno potrebbe dire: “Anche meno”. Ma, evidentemente, dalle parti di via Gandhi vogliono andare sul sicuro e, per scongiurare il ballottaggio, hanno messo in piedi una coalizione che va da Azione ai centri sociali, passando attraverso i Cinque Stelle.

L’ultima ad accordarsi è stata Azione (il M5S, dilaniato a Reggio Emilia, deve ancora ufficializzare la sua scelta, ma l’accordo è dato per fatto, ndr) che, evidentemente, ha ottenuto una buona contropartita (si dice il vicesindaco, più deleghe pesanti e propri uomini e donne nelle partecipate) per superare il diktat di Calenda che, fino a poco tempo fa, proprio non ne voleva sapere dei pentastellati.

Poi ci sono i grillini che, come detto, a Reggio si sono dilaniati per mesi e che porteranno con loro il simbolo dato che quelli che fuoriusciranno (e non saranno pochi) non potranno usarlo. Impossibile dire di no al Pd dopo la vittoria della Todde in Sardegna, costi quel che costi, anche se il risultato elettorale non sarà probabilmente un granché (Bologna docet). Dopo un’opposizione decennale sono capitolati.

Infine c’è Sic (l’unione di Sinistra italiana e Rec) che, dopo anni passati all’opposizione, ha detto il suo sì qualche tempo fa. Sarà interessante capire come interagiranno, in una eventuale giunta Massari, un assessore espresso da una forza politica di cui fanno parte persone che vengono dai centri sociali e un assessore espresso da una forza moderata come Azione. Ma, si sa, la politica è l’arte del possibile e dell’impossibile.

Mettendo dunque insieme Azione, Pd, M5S, Verdi e Sic (in attesa, magari, di +Europa e Italia Viva) il centrosinistra si assicura, probabilmente, una vittoria al primo turno. Il bello arriverà dopo quando Massari, se vincerà, si troverà a dovere governare un’alleanza che va da Sic ad Azione, passando per il M5S e, soprattutto, si troverà a dover accontentare gli appetiti famelici di una coalizione così numerosa. Toccherà allargare il tavolo di giunta e i cda delle partecipate. In bocca al lupo.