ROMA – Ultimo tributo ad Aleksei Navalny in un distretto di Mosca, reso inaccessibile dalla presenza massiccia della polizia nei giorni precedenti. Transenne, telecamere e posti di blocco circondano la chiesa dell’Icona della Madre di Dio e il cimitero Borisovskoye, distanti un paio di chilometri. L’organizzazione della cerimonia è stata difficile fino all’ultimo momento, con difficoltà persino nel trovare un carro funebre.
Alla funzione ha preso parte la madre Lyudmila, che si è battuta strenuamente per riavere la salma di Navalny e respingere i ricatti delle autorità. Non sono tornati in Russia né la moglie Yulia né i figli rimasti all’estero, per ragioni di sicurezza. Diversi diplomatici occidentali, inclusi il nostro incaricato d’affari Pietro Sferra Carini, hanno annunciato la loro partecipazione. La chiesa, piccola, non ha potuto contenere tutti i presenti, e i collaboratori di Navalny hanno chiesto di evitare cartelli per non provocare le forze dell’ordine. Hanno invece incoraggiato i partecipanti a raggiungere il cimitero a piedi. Già ieri, al Borisovskoye, tutti i visitatori venivano identificati.
Questa mattina, davanti alla chiesa dell’icona della Madonna “allevia le mie pene” a Maryno, si è formata una lunga fila di persone giunte per l’addio collettivo. Quando la bara è arrivata, la folla ha sfidato gli ordini della polizia iniziando a cantare: “Tu non hai avuto paura, noi non abbiamo paura”.
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