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Lavori via Emilia storica: “Cella invivibile, aria irrespirabile”

17 marzo 2024 | 15:39
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Lavori via Emilia storica: “Cella invivibile, aria irrespirabile”

Sara Beltrami, eletta nella Consulta A a Roncocesi: “I cittadini chiedono lavori notturni. Bisogn limitare il traffico su gomma e guardare ad esempi europei virtuosi”

REGGIO EMILIA -“Durante l’incontro organizzato dalla Consulta A martedì scorso, a pochi mesi dall’avvio dei lavori di riqualificazione della via Emilia, emergono riflessioni e segnalazioni inquietanti sulla qualità dell’aria e sulla vivibilità della frazione”.

Lo scrive Sara Beltrami, eletta nella Consulta A a Roncocesi relativamente ai lavori, avviati ad inizio anno dal Comune, che riguardano la riqualificazione e il miglioramento della sicurezza del tratto di via Emilia storica e non contemplano la via Emilia bis o l’installazione di autovelox.

A presentare i lavori Carlotta Bonvicini, Assessora alle Politiche per la Sostenibilità con delega alla mobilità sostenibile e Ursula Montanari, dirigente Servizio Cura della Città.

Scrive la Beltrami: “Ancora prima dell’avvio dei lavori, la via Emilia storica nei pressi delle frazioni di Cella-Cadè-Gaida è da anni al centro di un dibattito che riguarda il traffico intenso. Tra automobili e autobus, una fila ininterrotta occupa la via Emilia Ovest, ogni giorno, negli orari di punta. La stima è che ogni mese il tratto sia preso d’assalto da circa 500mila veicoli, 40 mila dei quali sarebbero camion”.

Dal confronto, secondo la Beltrami, “è emerso il malcontento dei cittadini soprattutto per quanto riguarda la comunicazione dell’avvio dei lavori: a segnalarlo sono soprattutto le attività locali, che hanno rimarcato il danno economico subito dall’impossibilità di percorrere la strada durante la giornata a causa delle lunghe code generate dai lavori, che precludono la frequentazione delle attività locali”.

Secondo Beltrami “emergono poi dubbi rispetto alla dislocazione dei passaggi ciclo pedonali che vengono di fatto segmentati da una parte all’altra dei sensi di marcia”.

Racconta: “I cittadini hanno sollevato dei punti importanti, il disagio più grande però viene dalla scelta di eseguire i lavori in orario diurno. Con l’orario notturno si sarebbero evitate le lunghe code che sono andate a peggiorare una situazione già grave. Dispiace sentire persone che vivono qui da sempre definire il proprio territorio invivibile e irrespirabile”.

Ancora assente invece la segnaletica richiesta dai cittadini in altre occasioni di confronto con la Consulta, che riguarda l’introduzione di cartelli che indirizzino le auto e i mezzi pesanti verso le strade secondarie in caso di chiusura autostradale.

Conclude la Beltrami: “Sono stata una pendolare per 15 anni lavorando a Parma, quando il tratto autostradale tra Terre di Canossa e Reggio Emilia è coinvolto in incidenti, tutti i mezzi si riversano sulla via Emilia, ignorando che esistono strade secondarie, come la superstrada che da Campegine collega la bassa reggiana fino alle porte della città.” continua Beltrami “amministrazione e Regione dovrebbero collaborare a soluzioni più sostenibili e innovative, per quanto riguarda la viabilità. Possibile che il traffico merci sia tutto su gomma? abbiamo reti ferroviarie che funzionano, guardiamo ai paesi europei virtuosi, usiamole.”