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Guidetti: “Reggio Emilia, un laboratorio per il centrosinistra”

3 marzo 2024 | 10:21
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Guidetti: “Reggio Emilia, un laboratorio per il centrosinistra”

Il segretario di Azione dopo l’accordo con il Pd: “Se vinceremo, per prima cosa, bisogna mettere sotto controllo il debito del Comune”

REGGIO EMILIA – “Reggio Emilia può essere un laboratorio politico con una alleanza che, prendendo spunto dalle elezioni amministrative del Comune, può essere replicata alle regionali ed arrivare fino alle prossime politiche”.

Lo dice Claudio Guidetti, presidente regionale di Azione e segretario provinciale di Reggio Emilia, che è fresco dell’accordo stretto con il Pd di Reggio per le comunali dell’8-9 giugno. Una alleanza che, nei suoi auspici, dovrebbe servire a battere, già al primo turno, il centrodestra.

“Una destra centro – dice Guidetti di estrazione Socialista e con un lontano passato in Forza Italia da cui è uscito in rottura nel 2009 – che non riesce nemmeno a proporre un candidato sindaco. E dire che ce ne sarebbe bisogno di una opposizione forte a Reggio con cui confrontarsi. E invece, non propongono nulla. L’unica cosa che sanno fare è contestare chi vince da 80 anni, senza mai chiedersi perché perdono”.

Segretario, come siete arrivati a chiudere il cerchio?
Il confronto con il Pd va avanti da diversi mesi e ha già prodotto dei risultati come l’alleanza a Scandiano, Castelnovo Monti, Montecchio e Bagnolo. Stiamo ragionando e siamo in uno stato molto avanzato anche in altre realtà. In diverse occasioni ci siamo incontrati anche con il candidato sindaco, Marco Massari e adesso è arrivato l’accordo. Adesso dobbiamo iniziare il confronto e il lavoro più difficile sul programma. In questo senso Azione Reggio Emilia darà vita ad una campagna di ascolto e confronto con i cittadini. Sul tema dell’ascolto il candidato Marco Massari è molto sensibile e questo ci è piaciuto.

Voi cosa chiedete?
Massari Ha già detto di voler perseguire la strada di una continuità politica di matrice riformista e liberale con una parziale continuità amministrativa. Io ritengo che ci sia un lavoro da fare per difendere e valorizzare le cose buone fatte, ma che ci siano anche delle criticità a cui va data una soluzione. Massari è un civico, pur avendo un passato giovanile di sinistra, ma ha fatto il medico e ha un approccio non ideologico, ma pragmatico nel pensare alla soluzione dei problemi odierni che pone la città. Questo è un valore aggiunto a cui Azione ha prestato molta attenzione. Abbiamo sempre chiesto che il sindaco e la sua giunta siano persone che, nella vita, abbiano dimostrato capacità e che siano dotati di competenza ed esperienza. Per noi di Azione le criticità da affrontare con la massima priorità sono la sicurezza, subita e percepita, senza mai dimenticare che l’uso repressivo della forza è un monopolio esclusivo dello Stato, le infrastrutture e la mobilità, il centro storico e il commercio. Infine vogliamo concentrarci sul bilancio, il debito pubblico e le attività produttive e commerciali, i progetti speciali e le relazioni internazionali.

Cosa chiederete di fare, per prima cosa, se vincerete le elezioni?
I nostri consiglieri comunali che si appresteranno a prendere in carico la gestione amministrativa, procederanno attraverso gli strumenti giuridici in loro possesso e con l’appoggio delle competenze e professionalità di cui dispone Azione, ad una ricognizione e verifica puntuale sulla condizione e consistenza delle varie poste del bilancio comunale. Va considerato che il debito comunale è letteralmente esploso e di conseguenza riteniamo corretto per chi subentra ad una amministrazione in tempi difficili, con un debito di 129milioni di euro e una ingente quota da pagare nel solo 2024 di 11 milioni di euro, verificare appunto, crediti, debiti, in particolare il fondo rischi per le cause pendenti contro il Comune e altre possibili situazioni che esigono una tutela fondi e che eventuali pareri legali o tecnici, interni o esterni che siano sull’esito inficiano, il debito e le sue singole correlazioni e tutte le voci necessarie per procedere ad una corretta fotografia ai fini di una buona ed efficiente gestione del Comune a vantaggio dei cittadini.

Cosa avete chiesto in caso di vittoria? Il vicesindaco o deleghe pesanti per Azione?
Diciamo che Azione ha delle competenze ed esperienze che possono essere messe a disposizione della città e del sindaco. Non guardiamo alle cariche onorifiche, ma alla buona amministrazione.

Anche i 5 Stelle sono vicini a un accordo. Calenda non ha sempre detto che non voleva andare con i pentastellati?
Un conto è parlare di politica e, un conto, di amministrazione. Se dobbiamo amministrare una città la discriminante diventano le cose da fare e come farle. Poi è chiaro che con il M5S, a livello nazionale, rimangono delle forti distanze. Poi è oggettivamente vero che il M5s, a Reggio, ha fatto una opposizione dura a suon di esposti in tribunale, hanno accusato il sindaco e maggioranza di ogni nefandezza, ma qui, il problema della coerenza, è del Pd e dei M5Stelle non nostro.

Cosa pensa delle dimissioni della Soragni?
L’avvocato Soragni, che non ho il piacere di conoscere personalmente, è stata coerente, anche se noi non condividiamo la narrazione che lei e il movimento grillino hanno fatto della città in questi anni. Soragni in questo suo agire politico non era sola ma in buona e rumorosa compagnia e sarebbe interessante sapere se costoro seguiranno coerentemente Paola Soragni o ammetteranno di aver sbagliato per ragioni che giudicheranno gli elettori e non noi.

Voi fate parte di una alleanza che va da Azione ai centri sociali. Non crede che possano nascere dei problemi fra forze così diverse?
Sinistra in Comune non è un soggetto esterno all’arco costituzionale e non mi risulta voglia dare l’assalto al Comune. Se le formazioni di sinistra sollevano problemi e temi che sono veri e concreti, come il problema della casa per i meno abbienti in grave difficoltà che merita grande attenzione, non credo sia un problema o ci allontani. La politica è mediazione e il Pd con il suo 30% circa è lontano dalla maggioranza assoluta o con Sic in solitudine e, di conseguenza, una mediazione tra le forze che si riconoscono in questo campo riformista e progressista è necessario.

Che risultato pensate di raggiungere alle prossime elezioni?
Non lo so, ma in base al sorprendente numero delle adesioni al partito del 2024 ai primi di febbraio, le iscrizioni alle nostre chat informative, la grande partecipazione alle nostre iniziative e ad alcuni sondaggi, riteniamo che saremo il secondo partito della coalizione e con un risultato importante. Le elezioni europee saranno il momento in cui i partiti potranno pesare il loro consenso grazie al sistema elettorale. Il nostro obiettivo è riportare al voto i tanti cittadini delusi dalla politica che, in questi ultimi anni, hanno preferito non recarsi alle urne non trovando rappresentanza.