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Comunali, il centrodestra: “Tarquini è il nostro Guazzaloca”

16 marzo 2024 | 14:51
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Comunali, il centrodestra: “Tarquini è il nostro Guazzaloca”

Lega, Forza Italia e Fdi: “E’ l’uomo giusto per cambiare la città”

REGGIO EMILIA – “Operazione Guazzaloca”. Così, ricordando il primo sindaco non di sinistra di Bologna, il centrodestra reggiano ha definito la candidatura a primo cittadino di Reggio Emilia dell’avvocato Giovanni Tarquini, che correrà alle amministrative di giugno con una lista civica che porta il suo nome. Superati i veti romani sul legale, che nel processo affidi difende il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti (“per me è un cliente come tutti gli altri”, si difende però Tarquini) Lega, Fi, e FdI scendono in campo uniti, supportati anche da Noi moderati e dalla lista reggiana di Alleanza civica (foto Bucaria).

Roberto Salati, segretario provinciale del Carroccio ed ex candidato a sindaco che cinque anni fa ha portato la città del Tricolore al suo primo ballottaggio, afferma: “Finalmente porteremo un cambiamento che Reggio attende e richiede da tempo perché è bloccata a e allo stremo. Giovanni Tarquini rappresenta la normalità e si batte per i nostri valori e la sicurezza”. La candidatura di Tarquini, per il capogruppo di Alleanza civica in Consiglio comunale Filippo Ferrarini, “è un segno di coraggio e disponibilità, ma anche di vitalità della società civile”.

Secondo Gianluca Nicolini, coordinatore provinciale di Forza Italia, “per la sinistra è suonata la campanella dell’ultimo giro e c’è un’aria nuova di vero e reale cambiamento”. Alessandro Aragona, segretario reggiano di FdI spiega: “Volevamo fare il più grande progetto politico della storia di Reggio Emilia e se noi non ne fossimo stati parte integrante e propulsiva non me lo sarei perdonato”. Infine il senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei assicura che il sindaco Giovanni Tarquini “avrà il Governo dalla sua parte”.

Roberto Salati, segretario provinciale della Lega a Reggio Emilia, commenta le notizie sul consorzio edile che dirigeva, l’Edilgest, a cui la Prefettura ha negato l’iscrizione nella white list per il rischio di condizionamento mafioso di alcune imprese aderenti: “Il Pd più ha paura, più attacca. Sono sotto gli occhi di tutti gli attacchi mediatici che sto ricevendo, ma non ci dobbiamo piegare”.